Un anno di incontri e strategie ha portato Fratelli d’Italia a scegliere la strada peggiore. Giuseppe Cilia ringrazia e sfida al ballottaggio Igino Macchi
di Massimo Sbardella
Svanita l’ubriacatura post spoglio, a Palestrina è tempo di passare all’analisi del voto. Il primo posto di Igino Macchi era ampiamente prevedibile, come pure la quota di arrivo delle quattro liste collegate: 5045 voti, pari al 42% dei consensi. Il Partito Democratico, sicuramente, è andato sopra le aspettative (1748 voti) mentre, forse, da Palestrina Popolare (1157) ci si poteva aspettare qualcosa in più. Ottimo, infine, è il risultato delle altre due civiche: Macchi per Palestrina (1139) e Palestrina nel Merito (893), questa con la sua importante presenza nella frazione.
Meno di 200 voti tra Cilia e Nuvoli: era l’ipotesi più probabile
Completamente centrato, da parte mia, il pronostico sugli altri due candidati che avevo dato intorno a quota 2500, con un margine di 200 preferenze ad orientare da una parte o dall’altra il ballottaggio. A spuntarla, a quota 2668 (pari al 22,5%) è stato Giuseppe Cilia, che ha ottenuto 755 voti da Scelgo Palestrina e 665 da Noi Moderati a cui si aggiungono, fondamentali per il risultato, i 693 di Palestrina Futura e i 356 di Forza Italia. Oltre 1000 voti, questi, che hanno orientato le sorti del primo turno, che Cilia ha guadagnato grazie alle scelte strategiche dell’onorevole Angelo Rossi che ha portato prima Palestrina Futura e poi Forza Italia ad abbandona la Nuvoli per sposare il progetto Cilia.
Le recriminazioni di Fratelli d’Italia per le scelte sbagliate
Oggi, che la giovane Eleonora Nuvoli si è fermata a quota 2459 (20.5%), 200 voti sotto a Cilia, viene da chiedersi quanto abbia da recriminare Fratelli d’Italia per il modo in cui è stata condotta una trattativa che, durata più di un anno, ha portato l’elefante a partorire un “topolino”. Con tutto il rispetto per la persona, è evidente che la candidatura della Nuvoli non sia riuscita ad essere attrattiva per l’elettorato di Fratelli d’Italia. Basti pensare che nello stesso istante in cui 4543 persone barravano il simbolo di Fdi sulla scheda rosa, più di 3000 cambiavano scelta alle comunali, facendo naufragare il partito della Meloni a quota 1438. Considerando che la Lega ha tenuto bene (passando dai 981 delle europee agli 884 delle comunali), sarebbe stato sufficiente non far fuggire 200 elettori per scavalcare Cilia e conquistare il ballottaggio.
Con Lorenzo Fornasin che partita sarebbe stata?
Con il senno di poi, viene da chiedersi quale esito avrebbe avuto la partita se, al posto della giovane Nuvoli, fosse rimasto candidato Lorenzo Fornasin, che avrebbe potuto contare sul sostegno del gruppo Moretti e di Forza Italia o, in alternativa, non si fosse puntato sull’esperienza e il carisma di Mario Busca o Umberto Croppi. Un tema che resterà sul tavolo delle discussioni di piazza ancora per qualche settimana.