Il partito della Meloni, insieme alla Lega, raggiungono quota 5500 voti. Se dovessero mantenerne circa la metà alle comunali al ballottaggio contro Macchi potrebbe andare la candidata di Fdi. Avvincente la sfida con Giuseppe Cilia.

di Massimo Sbardella

Il risultato delle europee, a Palestrina, alza l’incertezza per le elezioni del sindaco. In attesa che, alle ore 14.00, inizi lo spoglio quel che è certo è che Fratelli d’Italia (4543 voti) e Lega (980) hanno messo insieme 5500 voti che, come previsto, rilanciano Eleonora Nuvoli nella corsa contro Giuseppe Cilia per conquistare il secondo posto, dietro Igino Macchi, ed andare a giocarsi il ballottaggio.

L’incognita è sulla tenuta dei voti della destra

Le esperienze del passato, quando i partiti del centrodestra sbancavano alle europee per sparire poi alle amministrative, restano la grande incognita di questa tornata elettorale in cui la giovane Nuvoli è riuscita solo in extremis a far convogliare su di sé gli alleati. Determinante, in tal senso, sarà anche il peso di Forza Italia che, passando all’ultimo istante dalla Nuvoli a Cilia, potrebbe aver spostato gli equilibri a vantaggio del secondo. Di sicuro, il patrimonio conquistato alle Europee è una base da cui partire che, in caso di esito diverso alle amministrative, aprirebbe un ampio dibattito sulle scelte compiute.

Igino Macchi pare partire in pole position

Macchi, da parte sua, parte dai 2200 voti del Partito Democratico (che alle comunali si spalmeranno per forza sulle altre liste della coalizione) e può contare sul contributo importante di esponenti del centrodestra che si trovano candidati nelle diverse liste.

Il team di Giuseppe Cilia confida sul candidato sindaco

Il team di Giuseppe Cilia continua, comunque, ad essere fiducioso sul grande seguito ed entusiasmo raccolto dal candidato sindaco durante la campagna elettorale ma sa che dovrà fare affidamento sul consenso dei singoli candidati delle proprie liste, non avendo dalla sua alcun simbolo attrattivo come Fratelli d’Italia.

Confida di confermare quota 1000 la Polucci, che parte dai 666 voti di Alleanza Verdi Sinistra, mentre le 35 preferenze ottenute da Alessio D’Amato e i 256 voti di Azione agitano l’entourage di Ludovico Rosicarelli.

Alle Europee poche le preferenze ai candidati. E alle comunali?

seggi pronti allo spoglio

Di sicuro, leggendo nel dettaglio i voti delle europee, ci si rende conto che gli elettori hanno mostrato ritrosia nello scrivere preferenze sulle schede, tanto che (tolti i big dei vari partiti), Fratelli d’Italia ha il più  votato in Tozzi, con 352 voti, davanti a Di Russo con 236 mentre nel Pd Ricci raggiunge 200 davanti a Nardella 164 e la Lega arriva a 186 con la Cartaginese. Se questo trend dovesse riproporsi alle comunali (come è probabile) vedremmo svanire tutti quei candidati dai 400 voti in su (che millantavano nei giorni scorsi) per attestarci su più ragionevoli quote intorno ai 200.

Inquietante, come sempre, il risultato del Movimento 5 Stelle che, pur non avendo alcun esponente locale né alcuna lista candidata alle comunali, si attesta come terzo partito di Palestrina con ben 1048 voti.

Il tempo della parole è finito: tra poco inizia lo spoglio per le comunali e, dopo un centinaio di schede scrutinate per ogni sezione, si capirà l’orientamento del voto e i due papabili al ballottaggio.

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