Nel 2017 uccise a calci una cagnolina di media taglia. Olga, questo il nome del cane si era avvicinata al bullmastiff dell’uomo per giocare. Condannato a 1 anno e 6 mesi.
Olga aveva 6 anni e pesava poco meno di 12 chili. Era il 30 Aprile del 2017 e la cagnolina giocosamente si è avvicinata all’uomo, proprietario di un bullmastiff, ignara della reazione che avrebbe scatenato.
La reazione dell’uomo infatti è stata improvvisa e violenta: ha iniziato a prenderla a calci, colpendola in varie parti del corpo fino a provocarne la morte.
Dopo un processo durato ben 5 anni, ieri il Tribunale Penale di Tivoli ha condannato l’uomo a 1 anno e 6 mesi di reclusione ed al pagamento delle spese processuali al risarcimento del danno in favore delle parti civili da liquidarsi in sede civile ed al pagamento delle spese di lite – quantificate in circa € 5.000,00 oltre oneri accessori per ciascuna – in favore delle 5 costituite parti civili.
I due proprietari di Olga, in sede processuale sono stati affiancati dall’Associazione Action Project Animal e difesi dall’Avvocato Giada Bernardi del Foro di Roma, nota come l’Avvocato degli Animali e fondatrice di Studio Legale “GiustiziAnimale” e delle Associazioni “Zampe che danno una Mano” ODv e “Earth ODV” difese dall’Avvocato Patrizia Giusti del Foro di Roma.
” Una sentenza importante. Una condanna importante che, sebbene ancora assolutamente inadeguata rispetto al fatto, si distingue (finalmente) tra molte altre emesse in materia di maltrattamento ed uccisione di animale per la rilevanza della pena comminate – affermano i legali della parte lesa.
Una sentenza che costituisce un enorme passo avanti in quel percorso finalizzato ad avere un inasprimento delle pene per chi si macchia di reati perpetrati in danno degli animali ed una migliore tutela di questi ultimi e dei loro diritti. Che non sono oggetti, ma esseri viventi e senzienti. Come noi, se non molto più di noi.”
“Olga si trovava casualmente nel piccolo parco antistante l’abitazione dei suoi “genitori umani”, a Palestrina, ed è stata letteralmente travolta dalla furia assassina dei proprietari del molossoide che, a seguito del suo “naturale” avvicinamento, l’hanno dapprima stordita con uno spray al peperoncino e poi massacrata a calci su varie parti del corpo – sottolineano.
Hanno scagliato tutta la loro violenza su un’anima indifesa e incapace di reagire”, raccontano i volontari di “Animalisti italiani”.
“Olga è morta perché si è trovata nel posto sbagliato al momento “sbagliato”: al suo posto ci sarebbe potuto essere chiunque, una donna, un bambino, un anziano. La disperata corsa dal veterinario fra le lacrime e gli abbracci della sua mamma umana Rossella Ambra non ha potuto evitare la morte della piccola”.