Il Palazzetto dello sport di Folcarotonda è il primo eclatante esempio della differenza tra un governo politico e un commissario prefettizio
di Alessandro Pantoni
Il Palazzetto dello sport incompiuto è l’esempio lampante di come la caduta della Giunta Comunale abbia rimesso nelle mani del Commissario prefettizio scelte strategiche che sono proprie della politica.
All’indomani dello scioglimento anticipato del Consiglio Comunale e della decadenza di tutti gli organi politici, ebbi ad osservare che Palestrina veniva consegnata nelle mani di un commissario prefettizio nel peggior momento possibile, in primo luogo per la gestione del PNRR, e soprattutto per un periodo lunghissimo.
Ci sono temi che necessitano di scelte politiche e strategiche
A marzo scorso, la preoccupazione non era tanto riguardo le questioni di ordinaria gestione, quanto per le scelte strategiche, per le quali il ruolo della politica è fondamentale. Scelte da operare per il futuro della città e che richiedono conoscenza profonda delle esigenze del territorio ed assunzione di responsabilità politica dinanzi ai cittadini/elettori.
Abbiamo visto come anche l’ordinaria cura e manutenzione del verde sia, in questo periodo, ben distante dagli standard precedenti, con buona pace di chi addirittura riteneva l’arrivo del commissario una panacea per tutti i mali. Vale la pena ricordare, al proposito, che l’urbanistica vede da un anno fermi al palo i permessi a costruire in convenzione, pur se regolamentati secondo le norme nazionali e regionali.
L’esempio lampante: le sorti del Palazzetto dello sport di via Folcarotonda
Parlando di scelte politiche non possiamo non citare il massimo esempio: il palazzetto dello sport incompiuto di via Folcarotonda. Si tratta di un’opera che risale ai primi anni 2000, ampiamente sovradimensionata, che ha avuto un iter di costruzione piuttosto anomalo e, se completata, presenterebbe costi di gestione neppure immaginabili per un Comune come Palestrina.
Sui giornali del tempo, primo fra tutti Il Nuovo Corriere diretto a suo tempo da Massimo Sbardella, ci furono ampie inchieste e approfondimenti, sulle profonde anomalie e anche Striscia la Notizia si interessò del caso prenestino nel 2010.
Il finanziamento ottenuto nel 2022 dall’Amministrazione uscente
Durante la decaduta consiliatura, si è tentato di coinvolgere i comuni vicini e, addirittura, di perseguire la possibile vendita ai privati. Strade che si sono rivelate impercorribili. Tuttavia, con l’avvento del PNRR, l’Amministrazione uscente (di cui facevo parte), soprattutto sindaco e vice sindaco, hanno meritoriamente ottenuto un finanziamento complessivo di ben 3,5 milioni di euro, il massimo che si poteva avere in base alla fascia di popolazione, ripartiti in tre distinti interventi: 1 milione e 200 mila euro per la sistemazione dell’area esterna, 1 milione e mezzo per il completamento dell’area sportiva, 800 mila euro per il completamento dell’area a servizi. Tutti gli atti inerenti alla procedura sono stati conclusi nel 2022.
Le decisioni attuali del Commissario prefettizio
In questi giorni la determina n.98 del dipartimento tecnico comunale così riporta: “preso atto di una serie di criticità in ordine alla prosecuzione dell’iter di approvazione ed esecuzione, sia in relazione alla congruità del quadro economico rispetto alle finalità progettuali, sia con riferimento alla tipologia di interventi da eseguire: verifiche di staticità ed eventuali adeguamenti”, affida ad un progettista un incarico per la redazione di alternative progettuali per il completamento dell’opera. Senz’altro avrà influito anche l’aumento dei prezzi di costruzione, che non renderebbe più perseguibile l’originario completamento con le risorse ottenute.
Le sette ipotesi del progettista incaricato
Il progettista incaricato dal Comune ha avanzato (nella determina n.98 del 18 luglio) le seguenti ipotesi alternative:
Ipotesi 0 – nessun intervento ;
Ipotesi 1 – demolizione palazzetto esistente e realizzazione di un nuovo di 2.000 metri quadrati e sistemazione parziali aree esterne;
Ipotesi 2 – completamento globale palazzetto esistente e sistemazione parziale aree esterne;
Ipotesi 3 – completamento campi da gioco non riscaldati, sistemazione parziale zona a servizi e sistemazioni parziale area esterna;
Ipotesi 4 – completamento campi da gioco non riscaldati, sistemazione totale zona a servizi e sistemazione parziale area esterna;
Ipotesi 5 – completamento un campo da gioco riscaldato (secondario) più campo principale non riscaldato più sistemazione parziale zona a servizi e sistemazione parziale area esterna;
Ipotesi 6 – completamento campo gioco riscaldato (principale) più campo secondario non riscaldato più sistemazione parziale zona a servizi più sistemazione parziale area esterna;
Ipotesi 7 – completamento un campo gioco riscaldato (secondario) più campo principale non riscaldato più sistemazione parziale zona a servizi e sistemazione parziale area esterna nei limiti dei finanziamenti.
Scelte strategiche nelle mani di un funzionario prefettizio
Con ciò, malauguratamente, si avvera quanto ebbi ad osservare all’indomani della caduta della Giunta: con la sfiducia al Sindaco: importanti scelte politiche e strategiche per la città, sarebbero state rimesse nelle mani di un funzionario prefettizio. E non c’è esempio più evidente ed eclatante della scelta tra le ipotesi sopra riportate, su un’opera che da quasi vent’anni rappresenta il più grande problema cittadino da risolvere.
Intendiamoci, l’operato comunale è corretto: si richiede ad un tecnico di fornire delle soluzioni. La successiva scelta, in via normale, avrebbe dovuto essere appannaggio della classe politica chiamata a decidere che tipologia di impianto sportivo realizzare con le risorse che graveranno sulle generazioni future, il famoso “debito buono”.
Un referendum tra i cittadini?
Posso immaginare che dinanzi ad una scelta così rilevante, l’intero Consiglio Comunale, oltreché dibatterne al proprio interno, avrebbe deciso di chiamare in causa i cittadini tutti per conoscerne l’opinione. Certamente da parte mia avrei sostenuto questa soluzione, cosa che non ci si può attendere dal commissario governativo.
L’ipotesi scelta per utilizzare i fondi ottenuti
Sempre dalla medesima determina si apprende che si è optato per l’ipotesi n. 7: “completamento un campo gioco riscaldato (secondario) più campo principale non riscaldato più sistemazione parziale zona a servizi e sistemazione parziale area esterna nei limiti dei finanziamenti”.
Una proposta per il giornale
Caro direttore, mi scuserai se lancio una proposta: perché attraverso la tua testata non sondi le opinioni dei cittadini? Non per verificare la rispondenza ad esse delle decisioni della gestione commissariale, ma semplicemente per renderli partecipi in una fase in cui evidentemente le normali forme della rappresentanza politica sono venute meno.
In un ipotetico sondaggio di opinioni la mia scelta ricadrebbe sull’ipotesi n.1: demolizione palazzetto esistente e realizzazione di un nuovo di 2.000 metri quadrati e sistemazione parziali aree esterne. Ed esprimo le motivazioni. Essa avrebbe dovuto essere la scelta originaria e oculata da compiere negli anni 2000, date anche le originarie risorse a disposizione. Una struttura a misura di Palestrina, con oneri di gestione sostenibili sia per il Comune che per le società sportive. E questo, sempreché il Ministero dell’Interno accetti tale nuova soluzione progettuale e proroghi il termine di affidamento dei lavori dal 30 luglio al 31 dicembre 2023.