I rapporti tra i soci privati del Valmontone Hospital e la Asl Rm5 sono sempre più tesi. Ferme le prestazioni in regime privato accreditato.

Un confronto lungo e serrato quello che sta avvenendo tra i soci privati del Valmontone Hospital e la Asl Rm5. La causa sarebbe la decisione da parte della Regione Lazio, di fermare i servizi erogati in regime privato accreditato, nonostante fino ad oggi si siano regolarmente prestati.

Il 12 Settembre, durante l’assemblea straordinaria dei soci, si è arrivati alla resa dei conti. La Asl Rm5 ha richiesto di mettere ai voti un’azione di responsabilità nei confronti del Direttore, Gianfranco Trionfera, ritenuto incompatibile anche per la posizione di responsabile dell’anticorruzione.

La richiesta è stata respinta, ma tanto è bastato per far scoppiare un pandemonio.

Il Comune di Valmontone, attraverso le parole del Sindaco Alberto Latini, si è opposto alla richiesta della Asl, ponendosi di fatto accanto al socio privato della struttura.

“Non appena venuto a conoscenza della problematica sorta, ho cercato in veste del mio ruolo istituzionale di mettermi in contatto con gli organi preposti all’interno della Regione Lazio al fine di giungere ad una soluzione positiva nel più breve tempo possibile. 
Dopo aver ascoltato la relazione del Direttore Trionfera – ha affermato il sindaco Alberto Latini –  e le dichiarazioni del Collegio sindacale ho votato contro perché ritengo la richiesta formulata dal Socio Asl non fondata nel merito, e che fa trasparire intenti di carattere politico.
Mi rimetto però agli organi di controllo per quanto riguarda la verifica degli ulteriori aspetti sollevati di incompatibilità e di conflitto di interessi.
Ribadisco la mia preoccupazione, condivisa anche nel consiglio comunale dell’8 settembre, per le conseguenze sul territorio, sia in termini di assistenza sanitaria che per il mantenimento dei livelli occupazionali all’interno della Valmontone Hospital, che finché sarò sindaco non si toccano”.

La struttura del Valmontone Hospital, i servizi erogati e l’occupazione del territorio rappresentano infatti un punto centrale nella vicenda.

C’è da sottolineare, come ha ricordato l’amministrazione comunale durante il consiglio, che il Valmontone Hospital, con i suoi 12,5 milioni di euro di fatturato, contribuisce alle casse comunali con 300mila euro annui.

Anche Piero Attiani, consigliere comunale si unisce al coro in difesa dell’Ospedale, affidando ai social il proprio pensiero: “Il Valmontone Hospital rappresenta da sempre un fiore all’occhiello della Città – scrive il consigliere–  sia per la qualità delle prestazioni che eroga che per la grande professionalità della sua gestione.

Quanto sta succedendo ci sembra assurdo e inaccettabile, i giochi della politica regionale non possono e non devono essere fatti sulla pelle dei cittadini.

Esprimo piena solidarietà al Presidente Gentili Luciano e al Direttore Generale Gianfranco Trionfera per gli attacchi ricevuti.

Auspico che tutto si risolva al più presto – conclude – nel caso contrario ci attiveremo con ogni mezzo per difendere un bene dei valmontonesi e di tutto il territorio.

Come evolverà la crisi? Difficile dirlo. Per ora i fatti sono noti: i servizi in regime privato non accreditato per ora sono fermi e la richiesta di azione nei confronti del direttore Trionfera, respinta.

Gli sviluppi non si faranno attendere.

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Pubblicato da Matteo Palamidesse

Vicedirettore di Numerozero, giornalista dal 2006 con la grande passione per la fotografia. Metà casa in Italia, metà in Etiopia. Divide la sua vita tra lavoro, famiglia ed amici (pochi ma buoni).

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