La gestione della fauna selvatica dell’attuale Governo si sta dimostrando fallimentare e rischia di produrre seri danni all’ecosistema. Danni che non potranno essere facilmente risanabili se non si pone un immediato freno ai marchiani errori politici.
Manifestazione nazionale animalista. Cinghiali, lupi ed orsi sono letteralmente nel mirino del Governo centrale e di Governatori regionali che non cercano soluzioni vere ma solo soluzioni spot che altro non fanno se non creare più squilibrio di quello che già si è creato in passato con le reintroduzioni a scopo venatorio o anche solo a scopo economico, come è avvenuto per il progetto Europeo che ha finanziato la reintroduzione in Trentino di orsi provenienti dalla Slovenia.
E’ per questi motivi che decine di associazioni nazionali e locali si sono riunite con il nome di “Alleanza Animalista” creando un coordinamento tra tutte le realtà di volontariato che ogni giorno si battono per i diritti degli animali e dell’ambiente.
Alleanza Animalista ha organizzato un Corteo Nazionale che si terrà a Roma il 15 aprile 2023 a partire dalle ore 14 a cui seguirà una manifestazione a Piazza San Giovanni in Laterano durante la quale interverranno biologi, etologi, esperti, e rappresentanti del mondo associativo, alternati da emozionanti momenti sonori e teatrali.
EARTH ha aderito ad Alleanza Animalista perchè è necessario porre un freno immediato ad una politica completamente assoggettata al Dio Denaro e tornare a concepire la fauna selvatica come “Un bene indisponibile dello Stato” così come recita la legge, una risorsa che va tutelata e non distrutta.
“L’ ordinanza di abbattimento degli orsi NJ5 e JJ4 in Trentino sono una testimonianza chiara della inettitudine amministrativa con la quale dobbiamo combattere” spiega Valentina Coppola, Presidente di EARTH. “
Nulla si è fatto negli anni per educare la popolazione a fruire dei boschi in maniera sicura, non si sono interdette le aree che si conoscevano come aree di riproduzione, addirittura l’Orsa JJ4 aveva il radiocollare scarico e poi a tragedia avvenuta nient’altro si sa fare se non mandare i forestali come moderni sicari di morte”.