Pignorato lo stipendio del sindaco: è scontro tra De Angelis e Bella Palestrina

Palestrina. Parte della minoranza chiede le dimissioni del sindaco per un debito fiscale di 98 mila euro. De Angelis replica alle accuse e rilancia: “Una vicenda che riguarda la mia sfera professionale che chiarirò nelle sedi opportune. Ma non accetto denigrazioni e gogna mediatica”.

E’ scontro duro, a Palestrina, tra parte della minoranza (le liste Bella Palestrina e Adesso Noi) e il sindaco Adolfo De Angelis. Dopo aver chiesto, nell’ultimo Consiglio comunale, le dimissioni del sindaco ora è stato affisso un manifesto (a firma Bella Palestrina) in cui si afferma: “Il sindaco non ha pagato le tasse, ora dovranno pagarle i cittadini”.

In realtà tutto ruota attorno al provvedimento con cui Equitalia ha pignorato a De Angelis l’indennità comunale da sindaco. “L’attacco che sto subendo è vergognoso – replica sdegnato De Angelis – capisco che in politica si usa tutto per colpire l’avversario ma stavolta si sta superando ogni limite, dicendo bugie molto gravi, e infamanti, su una vicenda che attiene esclusivamente la mia attività di libero professionista”.

In una nota inviata a giornali e cittadini, infatti, i consiglieri comunali Ludovico Rosicarelli e Lorella Federici, insieme al geometra Alessandro Valente, hanno dato una lettura della vicenda di De Angelis che punta ad avvalorare la richiesta di dimissioni. I tre, infatti, sostengono che i 98 mila euro chiesti al sindaco riguarderebbero – scrivono – “tasse e tributi comunali (immondizia per es.)”, “tasse comunali – precisano – che il Sindaco, pur di non decadere dalla carica, si è affrettato a pagare a giugno. (4 giorni dopo che l’avevamo scoperto)”.

La seconda questione su cui fanno leva i tre è che, con il pignoramento dello stipendio da sindaco, “i suoi debiti personali li stanno pagando tutti cittadini, visto che lo stipendio al sindaco glielo paghiamo noi” mentre l’ultima delle accuse che il sindaco contesta (e su cui ha deciso di adire le vie legali) è che “i primi avvisi di pagamento risalgono al 2003. Bene, già da allora non poteva ricoprire la carica di Sindaco, assessore o consigliere comunale.

In parole povere, al momento di accettare la carica, ha mentito non dichiarando di avere debiti con il Comune e per la legge si chiama falsità ideologica, sanzionabile penalmente”.
“In realtà – spiega De Angelis in una nota con cui ricostruisce la verità dei fatti – la vicenda riguarda il mancato riconoscimento di crediti di imposta e o di deduzioni che hanno generato, secondo la tesi del fisco, un debito ( formato in gran parte da interessi e sanzioni) che io contesto e che, in ogni caso, non ha ad oggetto imposte comunali”. “In merito a tale debito fiscale contestato – rimarca il sindaco – , sono da tempo in corso trattative con l’agenzia delle entrate, per addivenire ad una definizione della questione, fermo restando che ho ritenuto fosse il mio diritto, al pari di ogni cittadino, non pagare i supinamente somme che non ritenevo non ritengo dovute”.

“La maggioranza – dichiara il vice sindaco Manuel Magliocchetti, di Palestrina Popolare – è compatta al fianco del sindaco. Si tratta di una vicenda che attiene alla sfera professionale del sindaco, e non amministrativa, che può capitare a chiunque non vive di stipendio pubblico ma abbia un’azienda che, in questo caso, dà lavoro a tre famiglie”. Una posizione condivisa anche dall’esponente dell’opposizione, Massimo Guerrini della lista Eccoci, che precisa: “Non si possono mischiare questioni politiche e professionali e, personalmente, non chiederei mai le dimissioni del sindaco per una cosa del genere. Al sindaco contesto, invece, scelte politiche ed amministrative come quelle sulla 167 di Torresina, sul marciapiede di via Pedemontana, sui giardini delle Lucciole abbandonati ed è su questi che intendo fare le mie battaglie”.

“Trovo inaccettabile – conclude De Angelis nella sua nota – le distorsioni dei fatti e di toni toni utilizzati nei miei confronti, caratterizzati da gratuite denigrazioni ed attacchi personali, sfociati in una vera e propria gogna mediatica. Ciò su malcelata ispirazione dei miei avversari che hanno inteso strumentalizzare per fini politici una vicenda personale, del tutto estranea alla carica istituzionale che ricopro per cui ho dato mandato ai miei avvocati di promuovere le opportune azioni legali a tutela della mia dignità, preannunciando sin da ora che tutti gli importi eventualmente ricavati verranno devoluti in beneficenza a favore di enti ed associazioni che operano in favore della comunità locale”.

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