Palestrina e la differenziata, Moretti: “Con A&T siamo al 70% e vogliamo crescere ancora”

Intervista al sindaco di Palestrina, Mario Moretti, sui risultati ottenuti insieme ad Ambiente e territorio Spa: “azienda modello, dai vertici agli operatori su strada. Le prospettive per il futuro”.

Con circa il 70% di raccolta differenziata, effettuata da Ambiente e Territorio (Aet), Palestrina è tra i comuni più virtuosi in fatto di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Abbiamo incontrato il sindaco, Mario Moretti, per conoscere meglio come funziona il servizio e monitorare il polso della situazione.  

Come vi trovate a lavorare in sinergia con AET?

Molto bene. Soprattutto con i vertici, dal Cda e dal direttore dottor Davide Vernice, abbiamo un ottimo rapporto e ci sentiamo costantemente. Il rapporto professionale è buono, collaborativo e trasparente, i risultati dell’azienda, soprattutto in quest’ultimo anno, sono stati soddisfacenti per quanto ci riguarda, quindi non abbiamo eccezioni da muovere”.

Parlando di percentuali, come state con la differenziata?

“Per il secondo anno, se non addirittura il terzo, siamo stati  premiati come comune “riciclone”, di poco sotto il 70%, un’ottima percentuale che contiamo di migliorare sempre di più. E’ nel nostro Dna, ma anche in quello dei cittadini. Devo dire che la cittadinanza ha recepito molto bene. Ricordo che, quando partimmo, facevo il consigliere di opposizione e, come progetto pilota, fu scelto proprio Carchitti, che è una frazione di Palestrina, dove io abito, che equivale ad un paese abbastanza grande. Già allora ottenemmo risultati molto buoni, perché fu fatta un’ottima campagna informativa sia da parte dell’Amministrazione ma anche da parte della società, che aveva ben in mente cosa dover fare. Abbiamo anche qualche criticità, soprattutto in centro città dove le  strade sono piccole e strette, tortuose, e creano non pochi problemi. Nonostante questo, però, i risultati sono molto buoni.

Insomma, con AET una bella sinergia?

Assolutamente sì, senza ombra di dubbio. Ci troviamo molto bene e anche il personale che opera è molto preciso: il servizio è puntuale e già alle prime ore del mattino si ha la sensazione che la città sia molto pulita, sgomberandola dai rifiuti messi la sera.

Il Comune informa la cittadinanza sulla necessità di ottimizzare la raccolta differenziata?

Ormai siamo entrati a regime. Un po’ tutti sanno quello che devono fare. DI tanto in tanto ricordiamo le regole basilari. Però, sostanzialmente, il servizio va da solo. Noi cerchiamo di sensibilizzare quella piccola percentuale di persone che non ha ancora ben capito l’importanza del servizio. E poi, come in tutti i comuni, dobbiamo combattere il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti che è qualcosa che crea problemi. Ora stiamo mettendo in atto un monitoraggio attento, aumentare la videosorveglianza al fine di ridurre il fenomeno. Soprattutto nelle strade di campagne c’è un abbandono importante, con delle piccole discariche che, insieme ad AET, cerchiamo di ripulire costantemente, per evitare che diventino un vero e proprio deposito.

Come fate per estendere la cultura del senso civico?

Oltre ai canali classici, dalla pagina Facebook al sito istituzionale, abbiamo un’applicazione che si chiama Whereapp  che permette ai cittadini di essere informati costantemente su tutto. Un’App molto utile che, già oggi, è sul cellulare di un migliaio di cittadini, giovani e meno giovani, e speriamo venga scaricata da molti altri perché, come in questo periodo di Covid, è molto preziosa per dare informazioni alla popolazione.

Come siete messi con l’emergenza Covid?

Siamo in linea con la percentuale nazionale, con l’ospedale che, come già nella prima fase, è stato convertito in Covid spoke. E’ oltre la normale capienza, quindi in sofferenza, ma medici e infermieri sono straordinari e stanno tenendo botta a turni massacranti, e assistono il doppio dei pazienti che normalmente dovrebbero assistere.

Le persone anziane e i diversamente abili hanno difficoltà nell’approcciarsi alla differenziata?

Finora no, comunque vengono aiutati. Chiunque ha difficoltà ha sempre qualcuno che lo assiste, sia esso un parente o l’assistenza domiciliare. Noi, con i servizi sociali, raggiungiamo tutte le situazioni di criticità per aiutarli, quando non riescono a fare da soli .

Un auspicio per il futuro?

Dal 70% vorremmo salire ancora, consapevoli che i comuni che fanno meglio sono molto più piccoli ed hanno meno difficoltà. Ma teniamo molto al tema dei rifiuti, consapevoli  che fare tanto indifferenziato, significa fare le discariche, che non vuole più nessuno. Ogni volta che si individua un sito ci sono rivolte quindi è fondamentale fare un’ottima raccolta differenziata che riduca di molto l’impatto e porti nella direzione del riciclo e del riuso (vetro, carta, plastica), creando una filiera virtuosa. L’ideale sarebbe chiudere il ciclo a livello comunale, ma capisco che è estremamente complicato perché bisogna fare degli investimenti, individuare delle aree. Chiaramente ci pensiamo, sapendo di stare all’interno di una società come AET dove si discute di un nuovo piano industriale, di un aumento di capitali. Tra le questioni in piedi nei prossimi incontri ci sarà anche quella di andare a creare qualcosa che aiuti a chiudere il ciclo, a livello comprensoriale, per sostenere tutti i comuni, come noi, che sono più virtuosi.

Intervista a cura di Lorena Fantauzzi

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