Da circa un anno Palestrina è guidata dal Commissario prefettizio: gli impianti sportivi sono chiusi, per Pip e 167 l’acqua non si paga, opere ferme, entrate urbanistiche nulle, Tari senza un ruolo. Ma per la Caporale la priorità è l’istituzione di un nuovo dirigente.

In una nota dell’ex assessore Pantoni, alcune riflessioni sul provvedimento della Commissaria

di Alessandro Pantoni

Alessandro Pantoni

Con delibera del Commissario prefettizio del 4 gennaio u.s. è stato modificato l’assetto organizzativo del Comune di Palestrina, prevedendo, tra l’altro, la creazione di un nuovo ed apposito dipartimento di Polizia locale. Per dipartimento si intende una struttura amministrativa di primo livello, deputata a svolgere in maniera organica tutti i servizi ricadenti al suo interno. Il nostro Comune è già strutturato mediante i seguenti dipartimenti: finanziario, amministrativo, tecnico. I dipartimenti, in un comune dotato come il nostro della dirigenza, sono per l’appunto guidati da un dirigente. Pertanto, allo stato attuale ci sono tre dirigenti in servizio (dirigente tecnico a tempo determinato) oltre il segretario generale, ai quali se ne aggiungerebbe ora un quinto che assumerebbe la guida dell’istituendo dipartimento di polizia locale che, attualmente, prevede un comandante inquadrato come personale non dirigente.

Per cinque dirigenti 800 mila euro su 3 milioni e mezzo totali di personale

Un numero di dirigenti importante per un comune di 23.000 abitanti, con forti ricadute sulla spesa di personale che rischia di ingessare il bilancio e le future scelte amministrative. Si osservi che, a fronte di una spesa di personale pari a 3.547.870 euro (bilancio 2024) per circa 70 dipendenti, la quota per la remunerazione della dirigenza ammonterebbe a circa 800.000 euro, compresi i contributi a carico del datore di lavoro. Cifra, ad avviso di chi scrive, non congrua sia in rapporto al numero di abitanti amministrati che alla complessità organizzativa.

Sorprende che tutto questo avvenga nel pieno di una gestione commissariale che evidentemente ritiene la creazione di un nuovo posto dirigenziale una priorità.

Intanto alla 167 e al Pip un migliaio di cittadini non pagano l’acqua

Eppure, le priorità sarebbero altre. Ad esempio, si è ancora infatti ben lungi da comprendere chi stia pagando la fornitura di acqua presso la zona “167” e PIP”.  Ai tempi della passata Giunta scrissi più volte formalmente al dirigente preposto e al segretario generale per sapere con quali modalità cittadini ed operatori economici dell’area stessero rifondendo le casse comunali per tale fornitura. Almeno così prevedevano le ordinanze del precedente Sindaco De Angelis. Quindi abbiamo probabilmente ancora quartieri interi e un migliaio di cittadini che usufruiscono di servizi senza tariffa corrispettiva e nessuno conosce a che punto sia la procedura di presa in carico delle reti idriche e fognarie da parte del gestore idrico ACEA.

Palaiaia e palaverde: impianti sportivi ancora chiusi!

Come risulta ancora inibito al pubblico l’utilizzo degli impianti sportivi “Palaiaia” e “palaverde” poiché ritenuti non agibili. Sorprendente che proprio il “palaverde” fu ritenuto agibile quale centro vaccinale. Per il primo sono stati stanziati dei fondi per due tipologie di intervento ma i lavori sono fermi. Perché?

Ufficio urbanistica: fermi i permessi, le casse languono

Altrettanto fermi al palo risulterebbero le numerose richieste di permessi per costruire in convenzione, regolati dalla precedente Amministrazione in base alle norme statali e regionali di riferimento, idem per i permessi inerenti la rigenerazione urbana (cambio destinazione uso e ampliamenti subordinati ad efficientamento energetico). E ancora, piani di zona con opere di urbanizzazioni incomplete e mai collaudate e prese in carico dal Comune con annessi problemi di limitazione di viabilità, fognature ecc. Anche in questo caso indicai più volte di adire le vie legali nei confronti di quei soggetti attuatori che si erano dimostrati insensibili alle richieste comunali e soprattutto dei cittadini. Orbene, situazioni incancrenite e generate dalle amministrazioni precedenti e per le quali risultava quasi impossibile anche rimettere in fila gli atti.

Il grande mistero della tariffa dei rifiuti

Che dire poi della tariffa sui rifiuti. Il grande lavoro fatto sul funzionamento del servizio che sfiora il 75% di raccolta differenziata, è azzoppato dall’assenza perdurante di chiare indicazioni rispetto alla entità della parte di tariffa soggetta a misurazione. Di qualche tempo fa l’ennesimo affidamento alla società di consulenza per una nuova ricognizione, anche incrociata, delle utenze. Significa che non sappiamo ancora quanti siano gli utenti che devono ripartirsi il costo del servizio che è alla base di qualunque tipo e modalità di tariffa si introduca.

Opere pubbliche approvate da tempo ma ferme al palo

Lavori per l’adeguamento degli incroci stradali di via Formalemura, Folcarotonda, Colle girello fermi al palo nonostante i progetti approvati dalla precedente Giunta.

Le strane priorità del Commissario prefettizio

La Commissaria Enza Caporale

Tutto ciò, e senza portare altri esempi, per corroborare come sia sorprendente che un commissario prefettizio individui nella creazione di un ulteriore posto dirigenziale la priorità del momento. Sembra l’azione classica di chi, stando chiuso dentro un fortino, oltre a non vedere l’esterno, si soffermi sulla organizzazione delle difese interne elevando nuove muraglie.

Se proprio in ossequio alle norme che prevedono la posizione dirigenziale per ogni macro struttura bisognava che anche la Polizia locale avesse un dirigente, sarebbe stato sufficiente, transitoriamente, assorbire la Polizia locale in un dipartimento già esistente (per es il dipartimento amministrativo) all’interno del quale il Comandante della Polizia locale avrebbe mantenuto prerogative proprie rispondendo al dirigente unicamente sulle direttive impartite.

Al futuro sindaco si garantisca il ruolo della politica

Mettere mano alla struttura interna per coprire una così importante casella di dotazione organica, a tempo indeterminato, si ritiene avrebbe dovuto essere compito della politica. Espressione del primato della politica. E se proprio si riteneva prioritario intervenire sulla struttura dell’ente, a questo punto non si capisce perché non si sia intervenuti sull’ufficio tecnico, che oggi vede un dirigente a tempo determinato.

Come cittadino ed ex amministratore, mi appello alla sensibilità istituzionale del commissario prefettizio auspicando che tale nuova struttura non abbia seguito con l’indizione del bando del concorso pubblico e possa essere il nuovo Sindaco, chiunque sarà, investito della responsabilità popolare, a decidere la conformazione organizzativa della Polizia locale e del Comune di Palestrina in generale.

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