La morte di Willy Monteiro: la ricostruzione dei testimoni

Le dichiarazioni dei testimoni dell’aggressione che sabato 5 Settembre 2020 ha causato la morte del giovane di Paliano. “Il mio amico si è messo in mezzo, dicendo di lasciar stare perchè Willy non c’entrava nulla; lui urlava “Basta! Basta!“ Ma loro continuavano a pestarlo a sangue”.

C’è chi lo ha visto esanime, chi boccheggiare, chi essere preso a calci quando era a terra. Lo stordimento delle botte prese, la caduta, gli ultimi istanti di un ragazzo di 21 anni, ucciso senza un perché, attraverso una violenza cieca, fulminea, di gruppo.

Le parole risuonano nell’aria dell’aula del tribunale di Frosinone, pesanti, questa è la sensazione provata nell’ascoltare le testimonianze, nell’osservare la compostezza e l’intimo dolore della famiglia. Mamma Lucia si copre il volto, più volte, come se non volesse dare un’immagine a quelle scene raccontate dai presenti.

Un elenco lungo di testimoni quello della Procura, che porta vanti il processo accusando Marco e Gabriele Bianchi, Francesco Belleggia e Mario Pincarelli di omicidio volontario.

“Ho visto Gabriele (Bianchi, ndr) colpire Willy con un calcio allo sterno tirato con una modalità furiosa, potente. Ho visto ancora Willy cadere e rialzarsi, finendo di nuovo a terra e inizialmente ho pensato fosse svenuto. C’era tantissima gente, ma ho visto il suv andare via come era venuto, anche Belleggia e Pincarelli si erano allontanati, ma non saprei dire dove. Quando hanno iniziato a fare il massaggio cardiaco a Willy mi sono allontanato” ha affermato Cristiano Romani.

Stessa scena raccontata dall’altro testimone, Alessandro Rosati che rispondendo alle domande del PM Taglialatela ha affermato:

“La sera del 6 settembre del 2020 mi ero innervosito perché un mio amico mi aveva detto che qualcuno aveva fatto qualche apprezzamento di troppo alla mia fidanzata etichettando me con parole poco edificanti. Dopo che ero riuscito a sapere chi fossero (Belleggia e Pincarelli) li avevo affrontati per chiedere spiegazioni. E proprio Francesco Belleggia mi aveva chiesto scusa, anche a nome di Pincarelli che a suo dire quella sera aveva alzato troppo il gomito e quindi non era in sé. Sembrava che tutto si fosse risolto con una stretta di mano. Invece, poco dopo, sono arrivati a bordo di un Suv i fratelli Bianchi. E’ stato a quel punto che ho visto uno dei due sferrare un calcio con violenza al povero Willy”.

A testimoniare che Willy sia stato pestato dal branco anche Matteo Larocca:

“Un mio amico è stato colpito con un calcio al collo, ma da Marco Bianchi, mentre Willy veniva picchiato dal branco. Il mio amico si è messo in mezzo, dicendo di lasciar stare perchè Willy che non c’entrava nulla, lui urlava “Basta! Basta!“ Ma loro continuavano a pestarlo a sangue”.

Federico Zurma invece, descrive la furia degli aggressori, arrivati in un battibaleno, scagliatisi contro chiunque si parasse di fronte a loro:

“I due fratelli mi hanno solo sfiorato, finendo addosso ai ragazzi che ci separavano. Ho visto che iniziavano a dare calci e pugni alla gente, sono rimasto impietrito. A quel punto un amico mi ha preso per un braccio e mi ha detto: “Questa è gente pericolosa, andiamocene”. Mi sono voltato e una voce ha gridato: “Willy a terra””.

Un racconto affidato alle parole dei ragazzi, amici e conoscenti di Willy che hanno assistito agli ultimi istanti di vita del ragazzo. Si torna in aula il 9 Settembre per un altro round di testimoni.

Pubblicato da Matteo Palamidesse

Vicedirettore di Numerozero, giornalista dal 2006 con la grande passione per la fotografia. Metà casa in Italia, metà in Etiopia. Divide la sua vita tra lavoro, famiglia ed amici (pochi ma buoni).

Lascia un commento

Rispondi