Palestrina, il Comune sta inviando cartelle di Imu sulle aree fabbricabili che non sarebbero dovute. Le casistiche, le motivazioni e come fare per contestarle.
Dall’ex assessore Alessandro Pantoni riceviamo una nota in cui si spiega cosa sta succedendo sulla controversa Imu sulle aree fabbricabili e si ipotizza un percorso per un ricorso collettivo insieme ai tecnici.
Le azioni dell’amministrazione Comunale sulle modalità di assoggettamento ad IMU delle aree fabbricabili ed i relativi valori imponibili indicati sugli avvisi di accertamento, appaiono sempre più discutibili. Credo valga la pena far luce sulle origini di una vicenda che scuote oltre un migliaio di famiglie.
Durante il corso dell’ultima consiliatura, quando ricoprivo il ruolo tra l’altro di Assessore all’urbanistica, ambiente, rifiuti, ecc quindi non competente su bilancio e tributi, la Giunta su indicazione del dirigente responsabile, fu chiamata ad adottare il 28-12-2021 una delibera di regolarizzazione tributaria delle aree fabbricabili ricadenti nelle zone “O – di recupero urbanistico” del piano regolatore, con successiva emissione di avvisi di accertamento IMU e TASI da parte degli uffici a partire dal 2015.
Furono riunioni di Giunta (e politiche) concitate intanto perché tale operazione traslava la responsabilità politica dalle precedenti amministrazioni a quella in corso, in secondo perché non si acclararono motivazioni e responsabilità per cui negli anni precedenti non si provvide pur in presenza dei medesimi obblighi di legge.
Peraltro, il Piano Regolatore che prevedeva le predette zone “O”, fu adottato nel 2001 e approvato nel 2014. La Giunta, non potendo omettere l’adozione della delibera, approvò nei mesi successivi una seconda delibera che prevedeva quanto meno la riduzione dei valori imponibili in presenza di alcune casistiche che gli uffici accordarono dopo lunghe interlocuzioni (lotto parzialmente o totalmente saturo, presenza di vincoli).
Contestualmente e per uniformità d’azione, gli uffici inviarono avvisi di accertamento pure per le aree fabbricabili ricadenti in zona “C – di espansione”. Fra esse anche le zone “C6 ad edilizia mista pubblico privata”.
Non si discute l’assoggettabilità ad IMU (per legge è sufficiente la sola potenzialità edificatoria) ma il valore imponibile assegnato alle aree che deve riferirsi – in questo numerosa giurisprudenza – al valore venale certamente ridotto per la non immediata edificabilità delle aree per mancanza di strumenti urbanistici (piani particolareggiati mai adottati in 15 anni) e delle opere di urbanizzazione.
Terreni inedificabili e di fatto agricoli (Ponte Ospedalato, Valle di Colle girello, bosco di Carchitti, molti di quelle ricadenti nelle zone “O”) colpiti da avvisi di accertamento con valori del tutto fuori mercato anche di 45 euro/mq. Ciò in contrasto con la delibera di Giunta n. 43/2006 che individuava per tali aree o di simile destinazione urbanistica un valore di euro 25/mq, peraltro a seguito di perizie di stima redatte da professionisti.
Quand’anche non bastassero le perizie, è lo stesso Comune di Palestrina ad acquistare per 25 euro/mq le aree di Torresina, con identica destinazione urbanistica, per la realizzazione della “167” e in un momento in cui il mercato immobiliare era superiore.
Ma c’è di più sconcertante: gli avvisi IMU, a prescindere dalle zone di piano regolatore in cui ricadono le aree, hanno colpito e stanno colpendo anche le aree c.d. pertinenziali, ossia i terreni adibiti a giardino, orto, piantagioni ecc., a servizio in maniera durevole di un fabbricato di per sé già soggetto ad IMU. Quindi di un’area già fabbricata.
E’ il caso di chi non avendo esaurito l’intera cubatura a disposizione per la realizzazione di un fabbricato, è costretto a pagare l’IMU sulla quota correlata di superficie residuale (c’è solo una minima riduzione in virtù delle tre casistiche sopra riportate).
Dinamiche fiscali fuori dal controllo politico in quanto atti di competenza della dirigenza. Tuttavia, più volte in Giunta e con i dirigenti, ho contrastato tali scelte ritendendole inique e prossime all’assunzione di una ingiustificabile posizione dominante da parte del Comune (come sembra oltretutto intuirsi dalla lettura di qualche nota di risposta ai ricorsi in autotuela).
Ritenevo anche che la portata politica di una vicenda che avrebbe riguardato migliaia di famiglie, sarebbe stata dirompente in termini di perdita di consenso tra i cittadini come sembra riscontrarsi.
Da più parti si è lungamente sostenuta la necessità di una informazione pubblica su questa vicenda che avrebbe potuto illustrare ai cittadini cosa stesse avvenendo per sottolineare anche la totale estraneità della maggioranza rispetto a vicende che riguardavano amministrazioni passate.
Oltretutto non bisogna dimenticare, che la maggior parte dei destinatari degli avvisi IMU, neppure sapeva, per difetto di comunicazione da parte del Comune nei decenni scorsi, della nuova e diversa destinazione urbanistica dei fondi originariamente agricola, dunque, non soggetta ad IMU.
Acclarata l’insistenza di costosi ricorsi e di tante persone che stanno pagando pur di non avere pendenze, sto valutando, unitamente a dei professionisti tecnici e legali, la possibilità di organizzare un’azione collettiva.
In questo viene a rilievo e sembra dar ragione alle mie tesi di allora nelle discussioni di Giunta, una recentissima sentenza della Corte di Cassazione (pubblicata l’8 maggio u.s.) riguardante la non assoggettabilità ad IMU delle aree pertinenziali dei fabbricati adibite ad orti e giardini e comunque a quant’altro non suscettibile di facile trasformazione e non autonomamente raggiungibili.
Un’altra casistica su cui ritengo valga la pena resistere è quella delle aree ricadenti in zona “C” prive di qualunque strumento urbanistico che ne consenta l’effettiva edificabilità, colpite da avvisi di accertamento con elevato ed arbitrario valore imponibile.
Successivamente, sempre basandomi sugli atti, rappresenterò cosa è stato fatto nella scorsa consiliatura per favorire un minimo di edificabilità nelle aree prive di strumenti urbanistici, compreso un atto di indirizzo urbanistico approvato dalla Giunta del quale non vedo ancora alcun seguito da parte del Commissario prefettizio.