In occasione del Finissage della personale di Eliana Re FUTURO IN FIERI, presso il Museo Archeologico Nazionale di Palestrina ,Santuario della Fortuna Primigenia, Complesso degli Edifici del Foro di Praeneste, sabato 3 gennaio 2024 dalle ore 16,30, alle ore 19,00 ci sarà l’incontro con l’artista e firma copie del catalogo della mostra.
Il volume bilingue, Gangemi Editore s.p.a.International, contiene il testo del curatore della mostra Francesco Giulio Farachi e le immagini delle opere esposte in mostra, quadri, sculture e 2 installazioni site-specific.
Futuro in fieri è il percorso espositivo che l’artista Eliana Re ha sviluppato attraverso la selezione di sue opere, molte delle quali appositamente prodotte, altre riveniente da precedenti momenti creativi, elaborate con diversi materiali, supporti, tecniche.
Nella ricerca artistica di Eliana Re, uno degli elementi costitutivi è, nel processo di realizzazione, proprio il rapporto con la materia/colore, che si esplica sia nella pittura (quella dell’artista è spesso materica, grumosa, “voluminosa”) che con la modellazione o con l’ibridazione fra tecniche e materiali anche nuovi o inconsueti; sotto l’aspetto ideale e ispirativo, gioca un ruolo fondamentale la riflessione sul tempo, e quindi sui retaggi, i cambiamenti, le prospettive che il divenire impone all’esistenza umana, personale e collettiva.
La ricerca artistica non si limita cioè al velo di superficie della bellezza, ma concentra nell’atto creativo gli stimoli e gli impulsi dell’esistenza, la memoria e le emozioni, la lunga prassi per riconoscersi esseri umani, il desiderio e l’aspirazione a comprendere il divenire del mondo e della persona.
E’ la ricerca di un umanesimo possibile, di un’arte che con i colori, i materiali, le espressività di oggi parli ancora dell’uomo, del tempo che gli appartiene, del suo passato, del futuro che può costruire. Infine, è una dichiarazione di necessità a preservare e rafforzare ciò che dà significato e direzione all’agire del singolo come della collettività, quella cosa che comunemente chiamiamo “cultura”.
Proprio per questo, la scelta di ambientare l’esposizione all’interno degli spazi del Museo Archeologico di Palestrina intende evidenziare non solo l’importanza della cultura materiale, attraverso cui i reperti del passato, la storia, la civiltà fondante si connettono con i linguaggi della contemporaneità; ma soprattutto, il legame di concetto, ma anche estetico ed emotivo, fra il tempo passato e il tempo presente, sulle cui basi solamente è possibile immaginare un futuro.
Futuro in fieri è proprio questo, un pensiero sul futuro in costruzione e da costruire, futuro che si scontra con le difficoltà, le contraddizioni, i malesseri dell’epoca attuale, ma che nella forza della cultura, dell’arte, della bellezza da conservare e ricercare nel presente deve trovare le risorse d’ingegno e di passione per evolvere e migliorare.
Tra le opere pittoriche risaltano per originalità due opere realizzate su schermo LCD: Riflesso e Riflesso di uomo. Con il segno pittorico, generato sullo schermo
LCD, l’artista vuole evidenziare l’influenza e il condizionamento ricevuto e le possibili conseguenze.
Al centro della sala espositiva è posizionata l’installazione “L’onda”, un susseguirsi di sculture in terracotta smaltate in bianco e nero che delineano, in movimento ondulatorio, il processo evolutivo spazio-temporale del genere umano.
Affiancato troviamo un cumulo di sale, metafora dell’uomo (“Voi siete il sale della terra”, Vangelo di Matteo, 5, 13-16) da cui emerge un messaggio universale: un invito ad acquisire consapevolezza delle proprie qualità che conferiscono all’individuo un proprio valore specifico e a farle fruttare mettendole a disposizione del prossimo, avviando così un processo di sviluppo e progresso.
Come scrive il curatore Francesco Giulio Farachi “Questa mostra di Eliana Re, dunque, abita il Museo Archeologico non affinché esso costituisca solo lo scenario seducente a una rappresentazione del visibile (per carità, è anche questo), ma per scoprire un luogo dell’ineffabile dove convergano i richiami del passato e la percezione del presente, dove l’immaginata sinergia ideale di materie, cromie, sguardi che s’intrecciano e si fondono diventi constatazione, consapevolezza della densità spirituale umana e di come essa “costruisca il tempo”.”
La mostra è accompagnata dal Catalogo bilingue, edito dalla Gangemi Edizioni s.p.a International, che include le immagini dell’allestimento.