Per la prima volta a San Cesareo si vota con il sistema maggioritario. L’ex assessore Gianluca Giovannetti si pone in contrapposizione alla sindaca Alessandra Sabelli. Il terzo contendente è Davide Pezza con la lista “RIPARTIRE CON SAN CESAREO”.
Elezioni San Cesareo: Sabelli, Giovannetti e Pezza in lizza
Davide Pezza. Lo abbiamo incontrato per saperne di più.
Come nasce la candidatura e quali sono gli obiettivi che si pone?
La mia candidatura a Sindaco di San Cesareo con la Lista Civica “ RIPARTIRE CON SAN CESAREO” è diretta espressione della forte volontà di cambiamento che nasce e si sviluppa in seno ad un gruppo di persone con un alto senso civico. Infatti lo spirito della nostra lista si uniforma ai Principi della Costituzione Italiana e si fonda sul pieno rispetto della dimensione umana, spirituale e culturale della persona.
Perseguiamo la partecipazione democratica, il progresso culturale, lo sviluppo civico, economico e sociale e ci richiamiamo ai valori della giustizia, dei diritti umani, della pace e della nonviolenza. Il nostro approccio considera e riconosce prospettive differenti al fine di rinvigorire la qualità del legame sociale tra la politica e la società, innanzitutto soddisfacendo i bisogni e le necessità che sono universali.
Vogliamo essere l’avanguardia di un Nuovo Umanesimo ed il trampolino per un nuovo Rinascimento. Vorrei essere il “Sindaco della Porta Accanto”.
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Programma Elettorale Lista Civica Ripartire con San Cesareo_Davide Pezza_Sindaco-14-04-2023
Qual è stato finora il suo rapporto con la comunità locale e l’impegno?
La mia famiglia è dal 1968 che risiede a San Cesareo, sono figlio di Mastro Guerrino Pezza e Vincenza Tulli, i miei fratelli sono Massimiliano e Katia. Facciamo parte di una famiglia composta da persone che hanno lavorato, studiato e contribuito alla crescita del paese.
Per quel che riguarda il mio impegno politico posso dire che risale al 2004 quando cominciai ad interessarmi della politica del territorio cercando di portare nuove idee per di cambiare il Paese.
Neanche a dirlo, l’impegno profuso sul territorio si scontrò con le logiche che ancor’oggi sussistono: a parte pochissime eccezioni, vada a dare un’occhiata ai nomi preminenti di ogni lista.
In che modo ha individuato i candidati della sua lista?
La nostra è una squadra formata da volti nuovi, tutti pieni di entusiasmo ed estranei alla ‘Corte del Palazzo’ così com’è stata sempre concepita ed impersonata con mescolanze abituali mutuate dallo stantio metodo di fare politica.
Nei candidati e nei sostenitori attivi ho cercato di cogliere il loro civismo, il senso di responsabilità verso il rispetto delle leggi e delle regole sociali, la loro voglia di appartenere alla comunità, il desiderio di volersi occupare del benessere generale.
Ho cercato di scorgere il valore umano, quello che a volte può essere celato da modi di fare e caratteri che potrebbero sembrare fuori dagli schemi che invece nascondono forti esperienze di vita vissuta. Infine, ho cercato di individuare la valenza, l’inclinazione al lavoro di gruppo, la competenza e non l’incontinenza politica.
I candidati scelti provengono da vari settori lavorativi, commercialisti, assicuratori, artigiani, professori della lingua italiana, impiegati, commercianti, laureati in Ingegneria, esperti in sociologia e appartenenti all’Arma dei Carabinieri. Ognuno di par suo può fornire un contributo importante.
Cosa pensa degli ultimi cinque anni di amministrazione a San Cesareo?
Poco fa ho accennato alla incontinenza politica e cioè al fatto che da anni gli impasti di governo sono stati diversi ma gli ingredienti sono stati principalmente gli stessi.
In buona sostanza gli anni di amministrazione della Sabelli sono stati la prosecuzione di un modus operandi perpetrato sin dall’11 aprile del 1990, data di nascita del Comune di San Cesareo.
Ora, come le accennavo poco fa, anche oggi, basta guardare le coalizioni per accorgersi che ciò che dico corrisponde alla verità. Ci ritroviamo un paese che all’apparenza è cambiato ma i cui giovani si aspettano le stesse cose che io mi aspettavo alla loro età.
È stata una amministrazione che, specchio dei tempi, ha badato molto all’esteriorità e meno alla sostanza, quella consistenza che vorrebbero farci vedere a ridosso delle elezioni, per dirne alcune, dipingendo i dossi e la segnaletica stradale, tappando buche qua e là, organizzando ‘eventi’, oppure chiamando al telefono gli elettori che, nel 2023, ancora aspettano di avere le fogne o l’illuminazione per strada.
Tante luci per illuminare quel che non c’è nelle fondamenta. Poca lettura della realtà, scarsa lungimiranza e zero visione politica che diventa orizzonte di azione.
Col nuovo sistema elettorale i candidati sindaco cercano di mettere insieme liste e candidati. Lei ha scelto di andare con una lista unica: che contributo può dare alla sfida per San Cesareo?
Non potrei aver fatto diversamente. Il contributo alla sfida è insito e si palesa già con la presentazione della lista civica come avanguardia di rinnovamento che viaggia da sola a rappresentare la maggior parte delle persone stanche della Politica.
Non a caso nelle ultime elezioni regionali non è andato a votare il 60% delle persone, nel Lazio solo un abitante su tre, il dato è eclatante e drammatico.
Le persone ormai pensano che il proprio voto non cambi le cose, non si sentono rappresentate, si accorgono che formare una lista è come giocare con le figurine, facendo calcoli su quanti voti potrà portare quello o quell’altro, senza un barlume di discussione e di confronto serio sulle sorti del paese.
Dove sono le belle tribune politiche di una volta dove ci si poteva confrontare sui programmi e sopratutto sui punti attuativi degli stessi?
Noi vediamo che il Mondo è cambiato, che siamo vicini ad una guerra che non dovremmo neppure concepire -come la nostra Costituzione sancisce, ci accorgiamo che la vita è già notevolmente cambiata, che la pandemia ha accelerato alcuni processi evolutivi.
È per questo che prospettiamo un paradigma diverso, volendo tracciare una nuova strada, rispondendo alle necessità e ai bisogni dei cittadini senza l ’egida di un colore politico che manovri l’andamento della vita politica locale.
Siamo stanchi di metterci in fila per pendere dalle labbra di qualcuno per ottenere diritti, un lavoro, una vita a misura d’uomo e un modo di vivere la città che tendenzialmente lo metta al centro dell’esistenza esaltando la sua dignità.
Se siamo arrivati ad avere una gestione politica impersonale, superficiale ed effimera una ragione ci sarà.
Non è un caso che San Cesareo abbia risorse ed eccellenze che nessuno ha mai condensato vedendone l’utilità per il raggiungimento del benessere collettivo.
Non è un caso che molte vivide menti non vogliano immischiarsi con un ambiente inospitale, arrogante, impudente, a volte pacchiano e rozzo, dove non c’è trasparenza, onestà, moralità e competenza.
Infine per chiudere la mia risposta vorrei chiarire che, qualora si arrivasse al ballottaggio e la nostra lista risultasse l’ago della bilancia, in quel caso, democraticamente, decideremo insieme come muoverci e quali decisioni prendere.
Non abbiamo fatto accordi pre-elettorali con nessuno.
Cosa non ha funzionato nell’Amministrazione Sabelli?
È stata una gestione politica impersonale, superficiale ed effimera. Ad esempio venga con me a fare una camminata per il Paese, avremo entrambi l’impressione di vivere in una zona franca dove ognuno può permettersi ed arrogarsi il diritto di fare ciò che vuole.
Mi ripeto, principalmente non c’è una visione, non c’è una direzione autentica, non c’è una stella polare da seguire, non ci sono obiettivi realistici ma ambiziosi che possano portare il paese ad eccellere.
San Cesareo, ha una storia millenaria ma paradossalmente è un paese dormitorio che non ha una impronta ben definita e di questo anche l’attuale amministrazione deve assumersene la responsabilità, visto che alla precedente tornata elettorale la Sindaca Sabelli, benché non lo fosse, si presentò come la novità con la Lista “Cambiamenti” che avrebbe dovuto dragare il paese alla trasformazione e ai miglioramenti rispetto alla governance di Pietro Panzironi del quale lei era vice sindaco.
Quali sono, a suo avviso, le priorità per San Cesareo?
Le priorità sono molte, ma quella che secondo me ha la precedenza sta nel lavorare tutti, sinergicamente, per rendere San Cesareo un paese migliore cominciando dall’ efficientamento della macchina amministrativa, che senza ombra di dubbio è il vero motore del paese.
Sono i dipendenti comunali, che con le loro capacità mantengono in vita una Amministrazione. Qualora venissi premiato dai cittadini, sarà mia premura ristabilire un organico adeguato aspirando ad avere con ogni dipendente un rapporto proficuo di trasparenza e collaborazione, basato sulla stima reciproca, sulle competenza e le abilità individuali.
A proposito sarà preminente l’istituzione di un gruppo di lavoro che visioni tutti i bandi e i finanziamenti indirizzati alle amministrazioni.
Dopodiché ripartire dagli attuali problemi del territorio, sia in ambito socio-sanitario – con riguardo ai bambini con disabilità; in quello della sicurezza – legato anche all’aumento del gioco d’azzardo e alla conseguente ludopatia; in quelli della viabilità disordinata, della regolamentazione dei beni comuni con la predisposizione di una “Carta dello Spazio Pubblico”, della inclusione e valorizzazione delle risorse umane dei diversi gruppi etnici presenti, infine ma non da ultimo, dare priorità al rilancio d’immagine e commerciale, quest’ultimo connesso al nostro progetto di trasformazione legato al turismo.
DAVIDE PEZZA – BIOGRAFIA
Davide Pezza, 53 anni, scuole dell’obbligo a San Cesareo, superiori all’ITIS di Colleferro, servizio militare nell’Aeronautica, laureato in Ingegneria Gestionale (specializzazione in Direzione d’Impresa) due master, uno in Project Management ed un altro in Energie Rinnovabili.
Si diletta nell’ Arte dei Grandi Lievitati, passione che l’ha portato a qualificarsi tra i primi trenta artigiani d’Italia per la categoria “Panettone ai Tre Cioccolati”.
La sua carriera lavorativa si è svolta in diversi settori. Docente in Gestione Aziendale, si occupa dei rapporti tra società commerciali e banche. In seguito, per Lineawood Srl diventa responsabile della pianificazione economica e produzione e poi passando alla Cedat85, ricopre il ruolo di Responsabile commerciale del Centro Italia per i servizi di assistenza ai Consigli Comunali, Cda e Università, tenendo rapporti con Consob, Cassa Depositi e Prestiti, Banche e Casse dei Professionisti.
Lavora per la Logit Srl, presso la Camera dei Deputati, dove si occupa dell’addestramento e della gestione del personale e della supervisione e revisione dei resoconti delle commissioni Parlamentari.