di Cristina Cordsen
Fatti e misfatti all’epoca del giornalismo istantaneo. Dal linguaggio cinico dei talk show al recupero di un giornalismo che rimetta al centro le notizie
A che velocità viaggiano le notizie oggi? Qualsiasi cosa è riportata in tempo reale, ed in pochi istanti riesce a fare il giro del mondo. Spesso i giornalisti sono costretti a sacrificare, in favore della velocità, il loro modo di scrivere. Gli articoli sono sempre più corti, perché il lettore ha poca voglia e tempo per approfondire. Questo però non può giustificare la caduta di qualità della comunicazione, che è diventata troppo violenta e drammatica. I giornali e internet troppo spesso raccontano, senza rispetto e umanità, fatti gravi, dettagliando inumani particolari che rendono la notizia più interessante.
In più, durante il pomeriggio e in prima serata, ci pensano i seguitissimi talk-show a proporre ulteriori specifiche e commenti ai fatti del giorno. Parole e linguaggio dei conduttori sono studiati a tavolino e perfino l’intonazione della voce è intenzionale. Questi programmi che entrano con violenza nelle case, hanno coniato nuove regole di una comunicazione drammatica.
Come siamo diventati così cinici e disumani? Si potrebbe obiettare che è il mondo stesso a non dare molte opportunità alle belle notizie, ma forse sono proprio queste che possono offrire lo spunto per cambiare la comunicazione e renderla migliore. Non si deve omettere la verità, ma i fatti possono essere raccontati in modo chiaro, evitando sensazionalismi. Molti giornalisti hanno già cominciato a dissociarsi da questo modo di scrivere, consapevoli del fatto che in molti, primi fra tutti gli editori, devono essere rieducati ad una comunicazione più pulita e priva di sentimentalismi. C’è bisogno di un giornalismo nuovo, fresco che dia una mano a rimettere in piedi i principi fondamentali della nostra società, lavorando come buoni seminatori in un terreno comune, dove il rispetto, la giustizia e la buona volontà si incontrano per ricostruire un etica civile.