Intervista a Rita Di Biase sull’evento, in programma il 9 ottobre a Palestrina, per conoscere Nilde Iotti, attraverso il libro di Chiara Raganelli, i suoi legami con il territorio e il ruolo della donna nella politica.
Non sarà la consueta presentazione di un libro, quello di Chiara Raganelli sulla vita di Nilde e Palmiro tra amore e politica. Tra scambi epistolari, foto, musica e ricordi, partendo dall’ottimo lavoro della giovane ricercatrice storica di Zagarolo, il Circolo Culturale Simeoni annuncia di voler restituire la passione di una donna per un uomo, per un partito, per le altre donne.
Per partecipare basta prenotarsi per tempo e raggiungere l’Hotel Stella a Palestrina venerdì 9 ottobre ore 17.
Per saperne di più abbiamo incontrato Rita Di Biase, presidente del Circolo culturale “Roberto Simeoni”. Nonostante le difficoltà legate al Covid, nel rispetto di tutte le prescrizioni, il Circolo torna ad organizzare un evento culturale aperto al pubblico. Quanto la emoziona questo ritorno alla cultura?
Mi emoziona ricominciare l’attività del Circolo perché è da gennaio scorso che non abbiamo più potuto organizzare incontri. Ma noi del Circolo Culturale Prenestino “Roberto Simeoni” non ci siamo fermati, abbiamo continuato a lavorare contattando i vari autori per ricominciare appena fosse stato possibile.Oggi, anche se con tutte le precauzioni previste, abbiamo deciso di riprovare a fare eventi culturali. So che non sarà facile, tante persone ancora temono, giustamente, gli assembramenti, ma dobbiamo tornare a vivere e la cultura può essere un buon volano per ripartire.
In programma, venerdì 9 ottobre, c’è la presentazione del libro di Chiara Raganelli “Amore e politica nella vita di Nilde Iotti”. Perché questa scelta?
La scelta di presentare per primo il libro di Chiara Raganelli è dovuta al fatto che, a inizio 2020, avevamo già in programma un progetto per ricordare le donne “Madri Costituenti”. Siamo partite con Nilde Iotti perché quest’anno ricorre il centenario della nascita e Chiara Raganelli, che è una giovane ricercatrice storica di Zagarolo, ci ha proposto il suo libro “Amore e politica nella vita di Nilde Iotti “ partito dal confronto tra due donne per lei molto rappresentative: Nilde Iotti come Madre Costituente e la sua bisnonna, Cliseide Delle Fratte, donna del popolo ma partigiana come la Iotti. Due figure che, in maniera diversa, hanno lottato per gli stessi ideali e gli stessi principi.
Una ragazza così giovane che ha scritto un libro così impegnativo, molto apprezzato a tutti i livelli. Cosa potrà regalarci questo incontro culturale?
È vero che Chiara è molto giovane, ma ha già un curriculum di tutto rispetto. Dopo la laurea magistrale, nel 2017 a Tor Vergata, con il massimo dei voti in Letteratura italiana, filologia moderna e linguistica, nel 2019 ha frequentato un master di secondo livello alla Luiss in Open Government e Comunicazione istituzionale. Ha vinto diversi premi, in concorsi letterari e giornalistici, e collabora con la Fondazione Nilde Iotti, presieduta dall’onorevole Livia Turco (che parteciperà alla presentazione a Palestrina).
L’incontro ci regalerà uno spaccato di vita, sentimentale e politica, di una coppia, quella formata da Nilde Iotti e da Palmiro Togliatti, che ha vissuto in pieno il bigottismo e l’ostracismo del Partito Comunista di allora. Una storia che rivivremo attraverso le lettere che i due scrivevano e in cui esprimevano i loro sentimenti e palesavano i loro dubbi.
Verrà, inoltre, ripercorso un periodo storico importante attraverso l’intervento di Fiorenza Taricone, ordinario di Storia delle Dottrine politiche all’Università di Cassino e avremo la testimonianza di Franca Capone, ex sindaco di Poli, che fece parte del picchetto d’onore a Villa Luana nel ‘99. Tra gli ospiti, infine, Livia Turco che ci illustrerà una “Madre politica tra passato e presente” per spiegare quello che Nilde Iotti ci ha lasciato e che la Fondazione continua a portare avanti.
Nilde Iotti, insieme a Angela Maria Guidi Cingolani, è tra le madre Costituenti del nostro Paese, una grande donna politica in un’epoca in cui le donne avevano sicuramente pochi spazi. Come sarebbe oggi l’Italia in tema di diritti civili se non ci fossero state donne così a battersi per la promulgazione di leggi che ne rappresentassero i diritti?
A questa domanda risponderà sicuramente meglio di me Livia Turco. Io penso che tante battaglie e tanti diritti non sarebbero stati acquisiti se non ci fossero state donne come Nilde Iotti, prima donna Presidente della Camera, Angela Maria Guidi Cingolani, prima donna al governo in Italia come sottosegretario all’Artigianato nel Ministero dell’Industria e Commercio e Sindaco di Palestrina dal 1953 al 1965 (che presenteremo in un prossimo incontro nei 2021, Covid permettendo) o Lina Merlin prima donna ad essere eletta al Senato.
È vero, però, che oggi vedo un allentamento di questi diritti. Sembra che stiamo tornando indietro, la donna viene sempre più attaccata, oltraggiata, offesa e, purtroppo, anche violentata e uccisa. C’è una recrudescenza del comportamento violento, forse istigato anche dalla propaganda politica e sociale che spinge gli uomini ad essere forti, duri, intolleranti. Ma quello che più mi spaventa è leggere sui social di tante donne che si scagliano contro altre donne, con cattiveria, a volte pure giustificando i comportamenti del maschio di turno.
Dovremmo avere di nuovo donne come la Iotti, che non si sono fatte intimidire e hanno portato avanti con convinzione le loro battaglie. Sicuramente ci sono ragazze giovani che hanno questa grinta e volontà di cambiare le cose, ma la società di oggi è di gomma, respinge ogni tentativo di cambiamento e questo è un peccato. La Iotti e le Madri costituenti hanno lasciato una bella eredità: la Costituzione Italiana. Basterebbe rispettarne le regole per avere una società più equa e vivibile.
Nel corso degli anni la politica si è molto aperta alle donne ma la sensazione è che abbia compiuto passi indietro (a prescindere dal genere) sulla qualità e lo spessore dei politici di oggi. Crede che guardare al passato di personaggi come la Iotti possa essere da stimolo per tutti o deprimente per noi cittadini?
Come dicevo, sono convinta anch’io che la politica abbia fatto dei passi indietro. Una volta per arrivare a sedere in Parlamento bisognava aver fatto la “gavetta”: si cominciava dal basso, si faceva formazione, esperienza sul campo e poi, molto poi, si arrivava ad incarichi di rilievo. Oggi si diventa parlamentari tramite i social, su cui non ho nulla da recriminare ma non possono essere un criterio di scelta di una classe politica. Ci vuole preparazione, cultura, passione per affrontare i temi che la politica e la società impongono. Occorre conoscere il territorio in cui ci si muove, creare dei punti di incontro tra cittadini e politici (le vecchie sezioni), saper cogliere i disagi e cercare di risolverli, avvalersi delle tante associazioni che sono sul territorio per realizzare quel tessuto sociale e culturale che, per me, è alla base di una convivenza.
Se i cittadini non si sentono parte di un tutto, non considerano il luogo in cui vivono come fosse la loro casa, non ci sarà mai quel rispetto per la “cosa comune” che tutti pontificano, ma che non fanno nulla per realizzare. Sentirsi comunità vuol dire avere obiettivi comuni da raggiungere, tutti insieme, ognuno secondo le proprie capacità e specificità. Non ci si può improvvisare politici e purtroppo ne abbiamo troppi esempi. Abbiamo ridotto il numero dei politici, quindi la quantità: chi ci garantisce che da oggi avremo più politici di qualità?