Intere zone di Palestrina trasformate in discariche a cielo aperto

A differenza di quanto affermato da qualcuno in cerca di gloria, abbiamo a nostro malincuore già trattato il tema. Solo lo scorso anno ne facemmo una campagna vera e propria, cercando di sensibilizzare i lettori sul tema rifiuti a seguito dell’installazione delle foto trappole da parte dell’amministrazione comunale.

Oggi torniamo sul tema, purtroppo, dopo essere stati contattati da un lettore, che ci ha messo a conoscenza e ci ha accompagnato nel tour del degrado.

Via Taglia le Grotte è una stradina lunga poco già di mezzo chilometro. Mezzo chilometro adibito a discarica a cielo aperto. Durante la nostra “passeggiata” abbiamo trovato di tutto, dai rifiuti speciali ai frigoriferi, dall’eternit (in grande quantità) a pezzi di carrozzeria di automobili, dalle immancabili sacchetti piene di materiale di scarto di qualche azienda, a metri cubi di plastica e di immondizia indifferenziata.

Gianluca, il ragazzo che ci ha accompagnato in questa bella mattina di sabato, oltre la rabbia non nasconde l’amarezza, che si incunea tra le sue parole e sfocia in un fiume di maledizioni. Di residenti ve ne sono davvero pochi, almeno di quelli che affacciano sulla strada che segue il fosso e annovera anche una bella fontana.

” Perché dovrei fregarmene? Ci vivo, ho una famiglia, conosco da sempre la zona. Non è possibile lasciarla in balia di questi farabutti. Una mattina, stavo tagliando l’erba del prato ed ho sentito un camion che imboccava la strada, mi sono affacciato ed ho visto due uomini buttare a terra delle racchette. Ho gridato che cosa stessero facendo, mi hanno risposto con un delicatissimo “Fatti i cazzi tuoi!” ”.

Gianluca ha presentato un esposto, non ci sta a mollare. Ci dice e ci fa vedere che la strada era stata chiusa con dei blocchi di cemento. Li hanno spostati probabilmente agganciandoli ai camion, per poter gettare i rifiuti completamente indisturbati.

Siamo sempre stati certi del fatto che se ognuno di noi badasse ai cento metri fuori la propria casa, il mondo sarebbe nettamente migliore. Gianluca è l’esempio perfetto dell’applicazione di questo pensiero.

Davanti un caffè ci conferma di aver provveduto all’esposto in comune e presso le forze dell’ordine. Arriva sua figlia, una bambina dai ricci fantastici. E’ un lampo, con Gianluca abbiamo su per giù la stessa età e posso capire cosa gli passa per la testa.

Se proprio non riusciamo a farlo per la nostra città o per noi stessi, almeno facciamolo per quella bambina dai ricci fantastici, per il mondo che verrà e che le lasceremo da vivere.

Non è forse ora di lottare per loro?

Pubblicato da Matteo Palamidesse

Vicedirettore di Numerozero, giornalista dal 2006 con la grande passione per la fotografia. Metà casa in Italia, metà in Etiopia. Divide la sua vita tra lavoro, famiglia ed amici (pochi ma buoni).

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