di Valentina Pigliautile
Insieme al Lazio, altre sei regioni a Pisa per la firma dell’accordo sul percorso che attraversa i prenestini.
Palestrina. San Miniato, è un comune di poco meno di 30.000 abitanti eppure qui è accaduto un fatto, che potrebbe in futuro risollevare le sorti del turismo e dell’intero patrimonio italiano: sabato scorso le delegazioni di sette regioni italiane, oltre alla Toscana capofila dell’evento, Lazio,Val d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Liguria, Emilia Romagna, hanno firmato un protocollo d’intesa che candida ufficialmente la via Francigena a patrimonio Unesco.
Soddisfazione per l’iniziativa viene espressa dal vice presidente della Regione Lazio, Massimiliano Smeriglio, che ha ricordato come l’itinerario, in età medievale utilizzato dai pellegrini francesi per arrivare Roma, si snodi ancora oggi per tutta la nostra regione, attraversando borghi storici, splendidi paesaggi e bellezze naturali.
Prima Itinerario Culturale nel 1994, poi Itinerario culturale del Consiglio d’Europa nel 2004 , il progetto di valorizzazione della Francigena sembra continuare a crescere come indica l’inclusione al progetto nel 2016, delle regioni italiane del centro-sud , che segnano il “mezzo di un cammin” che ha tappa finale a Gerusalemme, attraversando anche molti paesi del Medio Oriente. Buone notizie giungono anche dal Lazio per quanto riguarda il “fronte“ giuridico: il voto unanime espresso dal Consiglio regionale del Lazio, lo scorso febbraio, a favore di leggi a tutela dei cammini europei e dei pellegrinaggi ha favorito il riconoscimento di altri quattro itinerari e l’apertura della Casa del Camminatore. Il Lazio si conferma, quindi, la prima regione d’Italia a normare un sistema regionale sui cammini.
A conti fatti, la prospettiva della Francigena, quale patrimonio Unesco, non presenta svantaggi: non solo sensibilizzerebbe i cittadini alla protezione del territorio, ma può avere un impatto socio-culturale sulle regioni dell’entroterra, scongiurando lo spopolamento dei borghi e dando vita a un turismo slow, ideale per vivere e fruire tali aree, come ribadisce anche l’architetto di Palestrina, Paolo Walter Di Paola, che dal 2004 lavora al recupero della Francigenza tra Roma e Gerusalemme, direttice Prenestina-Latina ed ha coordinato per la Regione Lazio le Aree integrate a sud di Roma per la messa in sicurezza e la valorizzazione della Francigena nel sud fino al confine con Campania e Molise, dirigendo i lavori di realizzazione.