Dall’idea del giovane scrittore e viaggiatore romano, Matteo Pennacchi, gli immigrati si organizzano creando loro stessi lavori socialmente utili.
Mentre al Comune di Roma si lotta per quale discarica chiudere o aprire, la comunità africana sta piano piano ripulendo i marciapiedi della città. Si spostano armati di scopa e paletta, posizionandosi in coppia alle estremità delle vie, e pian piano ripuliscono il marciapiedi, buttando la spazzatura in modo differenziato nei cassonetti. Sono organizzati in modo ‘liquido’, senza il supporto di enti locali, associazioni o parrocchie. E forse è proprio la mancanza di uno statuto che li rende liberi di agire senza costrizioni o pressioni.
Jeff (Nigeriano sbarcato a Lampedusa 7 mesi fa) ci racconta che in molti paesi Africani le buche delle strade vengono riparate da volontari che, al passaggio lento delle auto, chiedono una mancia; così come la potatura di rami pericolosi adiacenti le strade. E’ il cittadino stesso che risolve i piccoli problemi, in modo volontario.
Contrariarmene ai fastidiosi lavavetri, questi volontari della strada chiedono una mancia solo se si è soddisfatti del lavoro fatto. Ma l’effetto sociale più interessante è che incoraggiano la comunicazione, portando a rompere il muro della diffidenza tra cittadino e immigrato. Sono infatti spesso i commercianti stessi o portieri di condomini a chiedere i loro servizi.
Sono irregolari di buona volontà che, invece di mendicare passivamente, decidono di rimboccarsi le maniche e rendersi utili. Tra gli ideatori di questa iniziativa c’è un cittadino romano, viaggiatore, vissuto tanti anni in Africa, Matteo Pennacchi. Seguendo il proverbio Cinese, “invece di dargli il pesce, insegnagli a pescare”, Matteo incentiva questi ragazzi donando scope e magliette con la scritta ‘Puliamo il tuo quartiere… la mancia è ben gradita’.
Thomas (sbarcato a Lampedusa un anno fa) racconta che facendo l’elemosina o vendendo calzini si può guadagnare circa 15 euro al giorno. Pulendo i marciapiedi, soprattutto con la maglietta che esplicita il messaggio, si arriva a guadagnare quasi il triplo.
Questo esercito di immigrati di buona volontà si sta diffondendo soprattutto nei quartieri Ostiense, Prati e Parioli. Oltre a pulire le strade, tolgono le erbacce, ripuliscono le aiuole e stanno iniziando anche ad eliminare i graffiti dai muri.
Un’iniziativa virtuosa, che parte dal basso e, senza gli orpelli della burocrazia, offre un servizio utile al cittadino e crea una spontanea integrazione.