Da giorni su Facebook compare la locandina dell’iniziativa del blogger Paolo Campana #AMAtriciana (clicca sul LINK per vedere la pagina), rilanciata da molti utenti dei social. Qualcuno, però, ha scovato delle anomalie, tanto che la Croce Rossa Italiana del Comitato dei Monti Prenestini si è sentita in dovere di intervenire, negando l’organizzazione e l’autorizzazione alla campagna.
Da giorni in tanti condividono la locandina (ben visibile nella gallery), con la quale si chiede la donazione di 1 euro a carico del ristoratore e 1 euro del cliente per ogni piatto di pasta all’amatriciana consumato all’interno dei ristoranti che aderiscono.
Non passa molto tempo, però, che qualcuno si accorge che tra le due locandine, l’originale e quella veicolata tramite alcuni account social, vi sono delle differenze, in particolare nel codice Iban in calce alla fotografia.
Qui pro quo, o truffa? Un semplice errore o qualcuno ci ha provato? Qualcuno sentendosi raggirato comincia ad attenzionare gli utenti Facebook sulla potenziale truffa in atto. Sì perché mentre la fotografia originale riporta un codice Iban (per esattezza: IT38R0760103000000000900050 e IT40F0623003204000030631681 intestati a Croce Rossa Italiana), quella che comincia a circolare su alcune pagine Facebook presenta un altro codice IBAN (IT40F0623003204000030321681), soltanto simile a quello di Croce Rossa.
Qualche buontempone si è divertito a cambiare dei numeri nel codice o c’è chi ha cercato di lucrare sul terremoto e sulle donazioni che eventuali utenti avrebbero fatto?
Un dubbio che a molti rimane, tanto che la pagina ufficiale Facebook della Croce Rossa Italiana – Comitato Locale Monti Prenestini si è affrettata a comunicare quanto segue:
“ATTENZIONE ATTENZIONE:
in merito alla seguente locandina che gira su Facebook, teniamo a precisare che l’iniziativa non è autorizzata né organizzata dalla Croce Rossa Italiana, né tanto meno dal nostro Comitato locale. Teniamo a precisare e a ribadire che le notizie e le iniziative che coinvolgono la Croce Rossa Italiana sono disponibili esclusivamente sui canali ufficiali.
Link al sito ufficiale:
https://www.cri.it/…/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/31392“
postando la fotografia con il codice differente dall’originale.
Tra le prime pagine Facebook a fare da cassa di risonanza all’iniziativa vi è stata quella denominata Palestrina (cliccate sul link per accedervi) che, sicuramente in buona fede, ha promosso l’azione di donazione legata alla ristorazione con il codice Iban sbagliato.
Qualche utente però ha cominciato a chiedere spiegazioni di tali variazioni, chi parlando di truffa; ” La Croce Rossa ha confermato che questo IBAN è una truffa”, ” Mi sa di speculazione! Si puo donare anche senza usare una disgrazia come marketing. Non dico altro” e ancora” Non è il codice IBAN della cri!! La cri è estranea a questa iniziativa!!!” si legge nella massa dei commenti.
Altri ridicolizzano il post per l’errore ” Geni del marketing sulla pelle degli altri “, altri ancora disconoscono “Non si usano le disgrazie”.
Si parla di un’iniziativa voluta da alcuni ristoratori e suggerita dalla Croce Rossa Nazionale, ma ormai il gioco è fatto. Le condivisioni della fotografia, e le visualizzazioni, sono talmente tante da non riuscire più a controllare e correggere l’errore. Fin quando, alle 15.00 di ieri sulla pagina Fb “Palestrina”, compare una modifica al post originario che recita:
” ERRATA CORRIGE NELL’ IMPAGINAZIONE DELLA LOCANDINA DELL’INIZIATIVA:
*IBAN Corretto: IT38R0760103000000000900050
Ristoratori Prenestini i terremotati hanno bisogno di voi! Forza che in 49 ristoranti tra qualche settimana 50 di aiuto ne portate parecchio!!!
ADERITE a questa bellissima iniziativa per aiutare i terremotati.
*IBAN Corretto: IT38R0760103000000000900050″.
Ci auguriamo che sia stato tutto un errore, peraltro grossolano, ma abituati a pensare al peggio, ci chiediamo chi abbia manipolato la fotografia cambiando alcuni numeri del codice Iban esatto, e quali erano le sue intenzioni, perché qui sorge un altro caso, cosa che ci porta a pensare che sarebbe stato meglio togliere la locandina errata e ripostarla con il codice esatto, sacrificando qualche like e qualche condivisione.
Il codice Iban diverso dall’originale, risulta errato. Abbiamo provato a fare un bonifico ed esce messaggio di errore. Quanto meno, pare, non si tratterebbe di una truffa ma semplicemente di una ribattitura sbagliata. Certo, resta da spiegare che senso abbia avuto riscrivere ex novo un Iban, quando sulla locandina del blogger Paolo Campana era già ben impresso.