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Un augurio sincero di buon anno. Buon cammino, a tutti

Il 2021 si presenta come un anno pieno di sfide. In primis il vaccino, che ci porterà – se tutto andrà bene – fuori dalla pandemia. Evento dalle innumerevoli ricadute sociali: il lavoro, la disoccupazione, l’ambiente, la ricostruzione del tessuto sociale di un paese vecchio e malandato, difficile da rinnovare e da rimettere in carreggiata.

Perché un giornale locale dovrebbe parlare del contesto nazionale? Già immaginiamo le obiezioni all’articolo, ma vi preghiamo di andare avanti nella lettura per capire il motivo che vi è dietro queste poche righe.

Non siamo affatto un’isola felice e in molti questo già lo sanno, così come non siamo immuni dalle conseguenze della pandemia, basta pensare al commercio, alla ristorazione, all’edilizia, al loro stato di sofferenza.

Non lo siamo perché le famiglie che abitano i nostri paesi sono tali e quali alle famiglie di altri paesi; hanno dovuto subire la chiusura delle scuole, lo smartworking, la perdita del posto di lavoro, la cassa integrazione.

Non lo siamo perché i nostri comuni hanno fatto i salti mortali per portare avanti le normali attività amministrative, facendo poi lo straordinario quando si è parlato di assistenza e controllo del proprio tessuto sociale.

Non lo siamo perché i nostri ospedali – ed abbiamo il caso di quello di Palestrina- hanno subito una trasformazione ed un carico di lavoro inimmaginabile fino ad un anno fa; le centinaia di operatori sanitari impegnati hanno dovuto fare i conti con un virus dagli effetti imprevedibili, a volte impressionanti. Le nostre strutture hanno sofferto la pressione del numero dei malati e le carenze storiche che in questo frangente si sono ripresentate con l’aggravante dell’emergenza.

Insomma, noi siamo tali e quali a molte altre realtà. Forse un po’ più fortunati in alcuni ambiti, meno in altri, ma nella media del livello di emergenza al quale tutto il paese è stato sottoposto.

Nessuno di noi vive chiuso a riccio in sé stesso, ma fa parte di una comunità più grande e quest’ultima ne fa parte di una ancora più grande e così via. Siamo interconnessi gli uni agli altri e questo dovrebbe -al di là delle differenze- essere il collante che ci permetterà di vedere nel 2021 l’uscita da questo brutto incubo.

E’ evidente, ci metteremo del tempo per uscire fuori da questo guscio che ci siamo creati a protezione delle nostre famiglie, ma nessuno di noi potrà mai negare l’incessante esigenza di stare a contatto con gli altri, di condividere.

Siamo così, degli animali che hanno bisogno dei propri simili, per quanto in grado di sopportare l’isolamento.

L’augurio che facciamo a tutti i lettori e anche ai detrattori è questo: ritrovare gli altri, poterli finalmente riabbracciare, poter fare di nuovo una cena al ristorante o invitare degli amici a casa; il tempo non è mancato per tante cose a cui prima poco ne avevamo da dedicare, eppure è mancata una cosa fondamentale: perdere tempo, in compagnia.

Abbiamo bisogno di stimoli, di quelli che arrivano con il solo stare assieme. Siamo nati per camminare insieme e insieme ci presentiamo a questo nuovo anno.

Ringraziandovi per questo 2020, che sia una buon cammino allora, per tutti.

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