Se per ogni bambino si piantasse un albero

Palestrina delibera la piantumazione di un albero per ogni nato o adottato

Partiamo da molto lontano, dal 29 Gennaio 1992, quando lo Stato introduce per legge norme a tutela degli alberi monumentali e ridefinisce la Giornata nazionale dell’albero, che si celebra il 21 novembre.

Per anni, seppur recepita la norma è stata snobbata. Sappiamo bene quanto la politica a volte sia distante da alcune tematiche, come quella ambientale, e sappiamo altrettanto bene che interessi e fortune portano spesso le amministrazioni ad operare altre scelte.

Vi è però sempre un momento per far proprie alcune scelte; basterebbe uno scatto di orgoglio e un grande lavoro di persuasione potremmo pensare, eppure spesso non basta, perché alcune scelte, proprio a fronte degli interessi di cui si parlava prima, rendono le amministrazioni restie a prendere posizione.

Ad oggi a Palestrina la legge è realtà, e dal 2019 per ogni nato o adottato, il Comune provvederà a mettere a dimora un albero.

“Per troppo tempo ci siamo riempiti la bocca con l’ambiente e la valorizzazione ambientale e per troppo tempo siamo stati legati a certe logiche. Oggi abbiamo messo il primo tassello, ma per il tempo che mi rimarrà come amministratore di questa città opererò in questa direzione” ci conferma l’Assessore all’ambiente Micol Urtesi.

“Parlare di protocollo di Kyoto e di patrimonio boschivo può apparire demagogico – prosegue l’assessore- ma sappiamo bene come la questione ambientale oggi ci ricada addosso perché per troppo tempo non è stata affrontata. Che mondo lasceremo alle generazioni che verranno? E’ una domanda alla quale vorrei dare risposta facendo”.

Speriamo di vedere presto un nuovo parco, un piccolo polmone verde pr la vita, ad utilizzo dei bambini e delle famiglie. Speriamo che la politica continui a tener di conto il tema e speriamo che tutto non svanisca con la prossima amministrazione.

Pubblicato da Matteo Palamidesse

Vicedirettore di Numerozero, giornalista dal 2006 con la grande passione per la fotografia. Metà casa in Italia, metà in Etiopia. Divide la sua vita tra lavoro, famiglia ed amici (pochi ma buoni).

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