Virginia Raggi cerca di ripartire dopo la crisi. Si dimette il mini-direttorio romano: ” Non siamo più necessari”, salta anche l’assessore al bilancio De Dominicis.
Quando sembrava che la crisi fosse finita con le parole di Grillo di ieri sera a Nettuno, il mini-direttorio romano si dimette dall’incarico: “La macchina amministrativa è partita ed è giusto che ora proceda spedita. Per questo, riteniamo che oggi il nostro compito non sia più necessario”, scrivono Paola Taverna, Fabio Massimo Castaldo e Gianluca Perilli, assicurando che ” non faremo mai mancare il nostro sostegno e il nostro contributo” alla giunta Raggi”.
Nel frattempo il sindaco Raggi con un post su Facebook annuncia che Raffaele De Dominicis non farà l’assessore al bilancio nella sua giunta: “In queste ore ho appreso che l’ex magistrato e già procuratore generale della Corte dei Conti del Lazio (Raffaele De Dominicis) in base ai requisiti previsti dal M5s non può più assumere l’incarico di assessore al Bilancio della giunta capitolina, pertanto di comune accordo abbiamo deciso di non proseguire con l’assegnazione dell’incarico. Siamo già al lavoro per individuare una nuova figura che possa dare un contributo al programma della giunta su Roma”.
Eppure questa mattina la Raggi aveva ostentato tranquillità, partecipando al 73esimo anniversario della difesa di Roma. Aveva anche potuto godere di un piccolo bagno di folla che l’ha spronata in più di qualche occasione ad andare avanti, tanto da strapparle in più momenti un “Non mollo” deciso e sicuro.
Grillo si è rifugiato nella sua base romana, l’Hotel Forum, nel quale ha incontrato il direttorio. Dovrà sin da subito cercare di essere collante tra una parte di movimento che vuole l’allargamento del direttorio ed i giovani del partito, Di Maio e Di Battista in prima linea.
La tregua appare quindi fragilissima, alla scadenza di appuntamenti importanti come quelli sulle olimpiadi.
Il caso Taverna infiamma l’altro fronte. In risposta alle voci che la darebbero come la talpa che avrebbe passato email ed sms scambiati tra lei, direttorio e sindaco, alla stampa, tuona su Facebook per mettere a tacere ogni indiscrezione: “Non riuscirete a metterci gli uni contro gli altri e chi oggi sta facendo certe insinuazioni definendosi uno del 5 S Stelle può trovare altra collocazione. Ho già provveduto a far smentita pubblica a chi si è permesso di dire che sono stata io a passare mail ed sms alla stampa e sono pronta a querelare chiunque lo affermi nuovamente! Chiaro? Il M5s è la mia vita e per quello che è in mio potere lotterò fino alla fine per veder realizzato quel sogno”.
Situazione invece ben più grave quella della Muraro. Già oggi, i carabinieri del Noe potrebbero avanzare la richiesta di presentarsi in Campidoglio, Regione ed Ama per l’acquisizione dei documenti sulla vicenda che la vedrebbe indagata. Virginia Raggi insiste, “Fino a quando non avremo elementi certi, la Muraro rimarrà al suo posto”.
In questo caso un passo falso porterebbe allo sfacelo totale. Sarebbe comunque una non vittoria per tutti.
Quello a cui si sta assistendo da giorni infatti, non è solo un vuoto amministrativo -ricordiamo che a tre mesi dalle elezioni ormai, Roma ancora non ha una giunta – ma anche una grande questione democratica, alla quale dar risposta.
Lo pretendono i cittadini di Roma, gli elettori del movimento, lo pretende la democrazia.