Il comunicato stampa della Asl Rm5 sulla riapertura del reparto di Pediatria presso l’Ospedale “Coniugi Bernardini” di Palestrina.
Il 20 giugno scorso ricevemmo il comunicato della Cisl Fp che pur confermando la riapertura del reparto, lamentava la mancanza dei medici per le attività quotidiane, medici e personale che verranno rimpiazzati da medici a gettone.
Comunicato che per completezza riportiamo.
Dai dati in possesso alla scrivente nel “nuovo” reparto andrebbero a comporre l’equipe medica il Direttore UOC di nuova nomina, dott. Alario e tre dirigenti medici, che già operavano presso il nosocomio prenestino prima della conversione ad Ospedale Covid.
Un organico giudicato in passato dalla stessa direzione troppo esiguo per garantire la corretta copertura dei turni nei mesi precedenti e che ha visto essere totalmente inefficaci tutte le manifestazioni di interesse prodotte per tentare di aggiungere altri dirigenti all’Unità Operativa, al fine di garantire il servizio.
La politica dell’azienda di nominare un Direttore senza avere un organico a sufficienza per esperire all’attività che si prefigge il Direttore Generale non sembra conciliarsi con il rispetto dei diritti del personale in servizio ne con le pratiche di buona assistenza.
Sembra infatti che per colmare i gravi buchi nelle turnazioni, inevitabili con un organico tanto esiguo, verranno reclutati medici “a gettone”.
Il ricorso all’utilizzo di personale esterno a gettone, con personale non ancora reclutato e non ancora specificato nelle ipotetiche turnazioni offrirebbe solo una disponibilità occasionale subordinata ad i propri impegni che sono prioritari e non subordinati alle necessità di turnistica della Unità Operativa.
Inoltre questi medici “a gettone” non possono offrire la continuità assistenziale fondamentale in un reparto di pediatria per la tutela dei piccoli pazienti che vi afferiscono.
Una eventuale riapertura nell’orario diurno della pediatria di Palestrina (come già presente per altri reparti dello stesso ospedale come per esempio radiologia, anestesia e rianimazione, dialisi, cardiologia) senza attività di degenza, con attività ambulatoriali e con attività di consulenza pediatrica di PS con appoggio ad eventuale ricovero presso il reparto di Tivoli con cui in questi anni si è sviluppata una collaborazione efficace, non viene quindi considerata dall’azienda, preferendo la politica dei “Medici a Gettone”.
Questo comporterà maggiori costi per l’azienda per le cooperative di medici esterni e un’ assistenza per i piccoli pazienti di cui non vi è garanzia, anche perché viene meno la continuità terapeutica come invece è sempre stata garantita con personale dirigente, assunto stabilmente, reclutato, specializzato e formato per gestire tutte le attività del reparto
Sono tante le domande e le considerazioni da porsi di fronte a questa riapertura:
- A Palestrina viene prima esperito il concorso per Direttore di UOC senza riuscire a reclutare nessun dirigente medico oltre ai tre già in organico.
- si prendono medici a gettone per carenza strutturale data la nota mancanza di pediatri.
- i medici a gettoni saranno specialisti? un genitore porterebbe un bambino a Palestrina dove può trovare un medico non specialista in pediatria? quale garanzia di cura viene fornita?
- senza il punto nascite, di cui non si hanno più notizie, era così urgente riaprire la pediatria?
L’Ospedale di Palestrina è una grande ricchezza dei Monti Prenestini che merita la massima attenzione da parte di tutte le autorità. Questo utilizzo sembra rispondere a meri fini elettorali anziché una reale garanzia del diritto alla salute della locale popolazione.
L’ospedale ed i reparti vanno valorizzato tenendo conto delle risorse a disposizione e delle possibilità, salvaguardando per primo l’interesse dei cittadini.
Veniamo anche a conoscenza che, nonostante la nota della Direzione Strategica della ASL Roma 5, datata 13/06 us, che dispone la chiusura della medicina Covid del PO di Palestrina a favore della riapertura del reparto di ginecologia, con relativo blocco dei ricoveri, nella giornata odierna, sono stati eseguiti ben 4 ricoveri di pazienti positivi al Covid…si evince quindi che la mano destra non sa cosa fa la mano sinistra.