San Cesareo. Scene da far west, martedì sera a San Cesareo, quando un commando di quattro persone ha tentato di rapinare un deposito di slot machine e i malviventi, sorpresi dai carabinieri, hanno dato vita ad un conflitto a fuoco con i militari. Oltre cinquanta, alla fine, i colpi esplosi con due dei rapinatori finiti in ospedale, uno in prognosi riservata, con ferite da arma da fuoco, mentre militari e dipendenti dell’impresa sono rimasti fortunatamente illesi.
La banda, composta da malviventi con pesanti precedenti penali, è entrata in azione intorno alle 19. Giunti sul posto con due auto, una Range Rover e una Volkswagen Golf, risultate rubate a Roma nei giorni scorsi, i quattro hanno atteso che un dipendente entrasse per introdursi, dietro di lui, nel capannone dell’area industriale di San Cesareo. All’interno, provenienti da ogni parte d’Italia, centinaia di macchinette da gioco di cui la “Slot e Bet” cura la manutenzione e lo scarico degli incassi.
I banditi, sotto la minaccia delle armi, hanno costretto i lavoratori in un angolo prima di iniziare ad aprire e svuotare ogni slot, mettendo i soldi in buste di plastica che venivano stipate nel bagagliaio del fuoristrada, ampliato con l’abbattimento dei sedili. Mentre accadeva tutto questo, però, tre dipendenti si trovavano nel piano superiore del capannone e, non notati dai rapinatori, sono riusciti a dare l’allarme al 112. In pochi minuti sul posto sono arrivate due pattuglie dei carabinieri della stazione di San Cesareo e altre due del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Palestrina che hanno sorpreso i banditi nel momento in cui stavano uscendo. Senza pensarci due volte i malviventi hanno iniziato a sparare contro i militari che, nascosti dietro le auto, hanno risposto al fuoco. Un inferno di piombo, in mezzo al quale si sono trovati anche alcuni dipendenti che i balordi hanno utilizzato per farsi scudo.
Vedendosi persi, in fondo ad una strada senza uscita, tre dei quattro rapinatori sono saliti sul fuoristrada e, continuando a far fuoco contro i carabinieri, hanno speronato la Golf e sono partiti a tutta velocità cercando la fuga. Purtroppo per loro una delle auto del radiomobile era rimasta appostata in fondo alla strada e si è subito lanciata all’inseguimento, seguita dalle altre pattuglie. La fuga non è durata molto con i carabinieri che hanno raggiunto e fermato la Range Rover. Dei tre uno è stato medicato all’ospedale di Colleferro, e poi rinchiuso nel carcere di Rebibbia, mentre i due complici, entrambi con ferite di arma da fuoco, sono stati ricoverati il primo all’ospedale di Palestrina, con un foro alla spalla, e l’altro è tuttora in prognosi riservata al policlinico Tor Vergata con un proiettile vicino al collo.
Nel trambusto della sparatoria, e del successivo inseguimento, è invece riuscito a far perdere le proprie tracce il quarto componente del commando, fuggito a piedi per le campagne circostanti. I tre arrestati, un 62enne e un 56enne di Finocchio e Borghesiana ed un 55enne di Ardea, dovranno tutti rispondere di reati pesanti, come rapina aggravata, porto di armi e munizioni clandestine etentato omicidio in concorso.
Oltre a sequestrare le armi, tra cui due pistole con matricola abrasa, e le munizioni, i carabinieri hanno recuperato interamente la refurtiva, circa 300 mila euro in monete stipate in sacchi di plastica.
Ieri mattina, a San Cesareo, è arrivato il comandante generale dell’Arma dei carabinieri, Tullio Del Sette, per complimentarsi di persona con i militari intervenuti. Ricevuto dal comandante provinciale dei carabinieri di Roma, generale Antonio De Vita, il generale Del Sette ha parlato con i protagonisti dell’azione della sera prima: “Sono venuto qui – ha sottolineato il Generale – per rappresentare la soddisfazione mia personale e di tutta l’Arma per l’attività condotta dai carabinieri che, nell’intervento di ieri sera, non hanno esitato a mettere a rischio la propria vita ed hanno saputo agire con grandissima professionalità”.