Gita turistica al Coniugi Bernardini di una consigliera regionale che non ha nulla a che fare con la sanità: il plauso a chi ha fatto cose (al tempo di Zingaretti) e nessun impegno per il futuro.
di Massimo Sbardella
Ospedale di Palestrina: ricominciano le prese per i fondelli. I tempi dei Renzo Carella e Tommaso Luzzi (tanto per fare un paio di esempi, uno di sinistra e l’altro di destra) sembrano lontani ma, con il nuovo corso, riscopriamo quei vecchi metodi tanto in voga negli anni 1990/2000.
Quante volte, da giornalista alle prime armi, ho visto i vari Luzzi e Carella (ed altri) fare inutili passerelle dentro i reparti del Coniugi Bernardini salvo poi, una volta in Regione, lavorare affinché quei pochi soldi che la sanità aveva (ieri come oggi) prendessero la direzione di Subiaco e di Colleferro anziché di Palestrina.
Ecco, le foto apparse ieri sui social ci riportano indietro di vent’anni. Un post della consigliera regionale Micol Grasselli narra infatti le gesta di se stessa che, a suo dire, è venuta a toccare con mano la realtà dell’ospedale di Palestrina: “mi impegnerò – scrive – affinché vengano riaperti ulteriori reparti in tempi ragionevoli”.
I complimenti a quanto fatto al tempo di Zingaretti
La Grasselli, che fino a ieri probabilmente non sapeva neanche dove fosse l’ospedale di Palestrina, si complimenta con il direttore della Asl Giorgio Santonocito (si, sempre lui!, per tutte le stagioni) perché, sottolinea: “Sono rimasta piacevolmente colpita dai lavori di riqualificazione di diversi reparti, in particolare quello di pediatria, dove sono stati curati i minimi dettagli per rendere questo reparto accogliente per più piccoli alla guida del nuovo primario Dott. Dario Alario”.
L’ironia di Rodolfo Lena
Forse nessuno ha spiegato alla Grasselli che quei lavori erano stati già presentati alla stampa (da Rodolfo Lena e Daniele Leodori) l’8 febbraio 2023, qualche giorno prima del voto delle regionali ed erano già conclusi quando la Grasselli orbitava ancora in quel di Fonte Nuova.
Ed è proprio Rodolfo Lena, attuale vice presidente della commissione sanità della Regione Lazio, ad ironizzare sui social scrivendo: “Sono contento che la collega Grasselli abbia apprezzato il risultato del lavoro svolto in questi anni, sia in termini strutturali che di investimento come ad esempio la nuova gastroenterologia e la pediatria. Ho letto che afferma che sono stati curati i minimi dettagli per rendere questo reparto accogliente per più piccoli”. “Ora – conclude Lena – attendiamo che la Regione invii gli altri pediatri oltre al Primario da poco nominato per aprire finalmente il reparto e dare seguito agli sforzi fatti in questi anni”.
Certo, i problemi dell’ospedale di Monterotondo, che la consigliera ha sotto casa, sono ben più seri di quello di Palestrina, visto che nei piani aziendali quel nosocomio è da anni quasi in dismissione, ed appare davvero poco credibile che una eletta in quelle zone venga a curare i mali dell’ospedale di Palestrina.
La pantomima con lo sguardo alle comunali 2024
La sensazione, o forse qualcosa di più, è che questa ennesima e sterile pantomima, a cui ha preso parte anche il cittadino Mario Moretti, ex sindaco a caccia di una ricandidatura, sia soltanto l’ennesima boutade per gettare fumo negli occhi su un tema – quello della sanità – che sta a cuore a tutti. Tra l’altro sarebbe da capire a che titolo il cittadino Moretti entri liberamente in ospedale, in aree interdette al pubblico, senza averne titolo.
La lotta fratricida dentro Fratelli d’Italia
In realtà, la passeggiata per reparti mostra con forza la frattura – ancora non sanata – interna a Fratelli d’Italia che, non si sa a che titolo, porta in visita all’ospedale una Consigliera che con la sanità non ha nulla a che vedere, visto che è membro in tre commissioni di ben altra natura (lavori pubblici, urbanistica ed erosione delle coste).
Sarebbe stato più logico, ed onesto, riportare a Palestrina l’assessore Giancarlo Righini (che in campagna elettorale fece video e foto all’ospedale ma poi è sparito) oppure, per correttezza, coinvolgere la consigliera di Fratelli d’Italia Marika Rotondi che, oltre al fatto di essere di Palestrina, proprio il giorno prima aveva pubblicato un post per riassumere il proprio lavoro di questi primi mesi di osservazione della sanità del territorio per comprendere, di concerto con il presidente Francesco Rocca, esigenze e obiettivi di ciascun nosocomio al fine di riorganizzare, in particolare, il polo Palestrina/Colleferro. Avrebbe avuto più senso e, sicuramente, ci sarebbe stata una consigliera che ha davvero a cuore le sorti di Palestrina.
La storia dell ospedale di Palestrina è più che decennale ,metteteci un punto fermo è l unico riferimento anche per i paesi limitrofi,mettetevi una mano sulla coscenza e poi mi dicono , vieni a vivere qua ………….si aspetta …..