I posti letto del Covid Center di Palestrina andrebbero ad aumentare da 70 a 100, andando ad interessare le aree esistenti, ovvero l’area medica covid, la medicina d’urgenza covid e subintensiva covid. I lavoratori denunciano la carenza di personale su tutti i livelli. L’intervento a Zero in Onda, la trasmissione di NumeroZero su Radio Onda Libera.

“Nel rispetto dev’effettiva necessità di aumentare la ricettività del PO in oggetto con la finalità di ottimizzare i tali bisogni dei pazienti covid positivi, non possiamo non sottolineare le criticità attualmente presenti, prima fra tutte la carenza di personale su tutti i livelli (medici, infermieri, oss, tecnici di radiologia e laboratorio)”.

Questo è quanto viene scritto nella nota della Cisl FP e ribadito sia da Dimitri Cecchinelli, delegato territoriale Cisl e da Silvia Menegatti, delegata Cisl dell’azienda, intervenuta venerdì scorso, in merito alla notizia, nella trasmissione “Zero in Onda” su Radio Onda Libera.

Proprio durante la trasmissione, in merito al comunicato sindacale, Silvia Menegatti ha sottolineato come all’importante politica assunzionale avuta con l’emergenza dello scorso anno, si sono susseguiti spostamenti di personale su altri presidi, che hanno indebolito l’organico esistente. A tutto ciò, ha aggiunto la delegata, vanno aggiunti coloro che sono andati in pensione o che attualmente sono positivi e quindi in malattia, in maternità ecc ecc.

Una situazione, quella esposta, che esporrebbe secondo il sindacato, il personale a un carico di lavoro davvero pesante, che va oltre l’orario dei normali turni di lavoro, all’impossibilità di poter godere dei riposi, cosa che va ad aggiungersi al blocco delle ferie e dei permessi.

“L’apertura della subintensiva Covid – si legge nel comunicato – è avvenuta con l’impiego del personale della sala operatoria, che – all’attivazione di eventuali sedute operatorie in urgenza si trovano a dover lavorare contemporaneamente su due fronti”.

A tutto ciò, aggiunge la Cisl, si riscontra l’enorme difficoltà a reperire apparecchiature elettromedicali (elettrocardiografi, emogasanalizzatori…) e anche carrelli, scaffalature, più volte richieste e mai arrivate.

Una situazione che viene definita grave e rischiosa sia per il personale che per l’utenza, che richiede un intervento immediato. Lo scorrere delle graduatorie ad ogni livello e per ogni professione sarebbe solo il primo step di un’azione in tal senso.

Pubblicato da Matteo Palamidesse

Vicedirettore di Numerozero, giornalista dal 2006 con la grande passione per la fotografia. Metà casa in Italia, metà in Etiopia. Divide la sua vita tra lavoro, famiglia ed amici (pochi ma buoni).

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