La scuola non si ferma: l’Eliano-Luzzatti di Palestrina in prima linea con “Biblioteche aperte”

“Riapre i battenti “Biblioteche Aperte”, il grande contenitore di attività legate alla lettura e alla scrittura che, negli ultimi cinque anni, è diventato realtà consolidata all’interno dell’istituto”. A comunicarlo è la Dirigente Scolastica dell’IIS “Eliano – Luzzatti” di Palestrina, Prof.ssa Rina Montanarella.

«Se è vero che l’emergenza sanitaria e sociale ci ha piegato, non ci ha spezzato», precisa la Dirigente, «e siamo sempre più convinti del valore della scuola come comunità educante all’interno della quale si difende il buon uso della parola. Quello che, per intenderci, in questi giorni bui, da più parti, sembra si vada perdendo».

Boccaccio, nel proemio del “Decameron”, racconta che, nei momenti di maggiore afflizione, gli sono stati di massimo conforto i “piacevoli ragionamenti di alcuno amico le sue laudevoli consolazioni”, permettendogli di restituire senso alle cose, di rimettere ordine laddove l’ordine si era perduto.

Si può ben dire, allora, che non c’è amico migliore un libro, uno di quelli che salvano la vita raccontando storie che sono contemporaneamente storia dell’umanità e storie di ognuno di noi, che aprono “all’altro”, nel quale, seppur diverso, puntualmente ci si ritrova; libri che danno modo di trovare una risposta in quei silenzi, che, tutto ad un tratto, diventano così carichi di significato.

«Seppure adottando una formula ridotta», spiega la Prof.ssa Amelia Ciadamidaro, portavoce del team di più di 20 docenti di aree disciplinari differenti, «il progetto riparte e lo fa con i “Seminari di cultura del Novecento”, che vogliono essere uno spazio di riflessione e condivisione all’interno del quale superare gerarchie e ruoli e azzerare quelle distanze fisiche, ma non emotive, che separano oggi noi professori dagli studenti.

L’ironia della sorte vuole che lo si faccia attraverso uno schermo, viaggiando nello spazio e nel tempo di un “secolo breve” e interminabile, ricco di eventi politici, etici, antropologici, letterari extra-ordinari».

L’attenzione, in una situazione tanto particolare, sarà, dunque, rivolta, in prima battuta, ai ragazzi del triennio, in un’ottica di formazione a largo raggio per il rinforzo delle conoscenze e delle competenze pluri e interdisciplinari e per l’avviamento all’esame di stato.

A seguire e al fine di portare avanti il lavoro intrapreso negli scorsi anni, ai docenti appare utile introdurre nel curricolare alcune delle attività precedentemente avviate anche nelle classi iniziali e intermedie. L’intenzione è quella di far diventare tutte quelle pratiche considerate sinora alternative, come il consolidamento delle quattro attività di base attraverso la didattica esperienziale e il confronto con rappresentanti autorevoli del panorama editoriale, parte integrante delle lezioni quotidiane.

Un piano, questo, ambizioso, che, però, è da considerarsi tanto più necessario alla luce degli ultimi sviluppi in un sistema scolastico all’interno del quale sono entrate, in maniera dirompente, DaD e DiD e in cui, progressivamente, gli ambienti scolastici reali e virtuali tendono, in misura sempre maggiore, a diventare spazi flessibili, aperti, multiculturali e partecipati.

«Perché ciò sia possibile», sottolinea la Dirigente Scolastica, «è necessario che si faccia rete, che gli enti, le associazioni, le istituzioni di zona si rendano disponibili a uno scambio costante e proficuo. Più ancora ci aspettiamo che le famiglie e i ragazzi abbiano voglia di intraprendere questo viaggio assieme. La scuola ha già pronte le valigie. Mancano solo loro!».

Pubblicato da Matteo Palamidesse

Vicedirettore di Numerozero, giornalista dal 2006 con la grande passione per la fotografia. Metà casa in Italia, metà in Etiopia. Divide la sua vita tra lavoro, famiglia ed amici (pochi ma buoni).

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