Intervista esclusiva a Giuseppe Carpentieri, campione italiano 2015/2016 specialità pool 8-15.
Nel weekend di domenica 26 giugno a Brolo, provincia di Messina, si sono disputate le finali nazionali della specialità Pool 8/15, che hanno decretato la vittoria del bellegrano Giuseppe Carpentieri.
Parlando, anche per poco, con il neo campione italiano ci siamo accorti di essere di fronte ad una persona umile di 37 anni, legato alle radici della sua famiglia e del suo paese.
Giuseppe, prima di tutto, complimenti per il titolo appena conquistato. Raccontaci come è nata questa passione per il biliardo.
Ci tengo a precisare che sono nato e vivo in un paese, Bellegra, di 3000 anime. C’era un biliardo, e da quando avevo 7-8 anni ho capito che il tavolo verde sarebbe diventata la mia grande passione.
Ho giocato fino a 23 anni a livello di paese, poi ho conosciuto Antonio Lupi, è stato lui a catapultarmi su un altro mondo, che non era il pool 8/15, ma quello del biliardo internazionale. Un altro mondo, un altro gioco biliardistico con i cinque birilli, senza buche…mi sono innamorato anche di questo, ottenendo buoni risultati: un regionale di terza categoria e un regionale di seconda categoria.
Promosso in prima categoria ho disputato a Frosinone una gara nazionale a coppie, gareggiando con il mio grande amico, Andrea Benedetti. Siamo arrivati terzi.
Tutto questo fino al 2013, per due anni sono stato fermo per dedicare più tempo alla mia famiglia e al lavoro.
Quando hai deciso di iscriverti al campionato nazionale?
Nel 2015, grazie a delle persone uniche e fantastiche, come Antonio e Angelo Pandolfo, Stefano Moretti e Alessandro Torrenti sono tornato al Misterpool, una sala biliardo di Roma, e mi è tornata la voglia di giocare a 8/15.
Allora ho deciso di iscrivermi alle prove regionali dove i primi avrebbero avuto la possibilità di giocarsi il titolo italiano a Brolo (ME), mi sono classificato secondo a livello regionale e terzo nella classifica nazionale come punteggio.
Sapevi di poter fare bene? Puoi descrivere le emozioni quando hai saputo di essere campione italiano?
Dentro di me sapevo di poter fare bene, ma l’emozione era tanta. Dovevo raccogliere tutte le forze che avevo perché volevo vincere e dedicare la vittoria a una persona che purtroppo è andata via prematuramente, mio papà.
E’ stato lui a darmi la forza per tutta la manifestazione nazionale, lo sentivo vicino sempre.
Il primo pensiero ovviamente è andato a mio padre e a tutta la mia famiglia che mi ha sempre sostenuto. Al mio paese, Bellegra, e tutte quelle persone che mi vogliono bene.
Ci sono persone che vorresti ringraziare per questo tuo traguardo importante appena raggiunto?
Sì, vorrei ringraziare un grande amico che mi è stato vicino per tutta la gara, Danilo Buonaquisto. Fabio Campagnola e tutti gli amici del Misterpool, Angelo Pandolfo, che è come un padre per me. Stefano Moretti, è un grande coach, Alessandro Torrenti è il mio maestro di vita e di biliardo. Ringrazio Antonio Lupi, che è stato ed è una persona importante nella mia vita da giocatore.
Infine un ringraziamento al sindaco e all’amministrazione che mi hanno omaggiato con una targa di riconoscimento. Un grazia di cuore a tutto il popolo di Bellegra
Quali sono le doti che valgono di più per chi gioca a biliardo?
Le doti importanti penso siano sempre l’umiltà, il lavoro, l’allenamento e il sacrificio. Solo così si possono raggiungere grandi obbiettivi.
Dopo il titolo di campione italiano, quali sono le tue ambizioni?
Le aspettative per il futuro sono diventare master, che è la categoria maggiore, e magari, chissà, un giorno vincere il campionato italiano.
La redazione di Numerozero si complimenta con Giuseppe Carpentieri e augura un futuro di successi al campione di Bellegra.