Giornata nazionale degli alberi, le iniziative coinvolgono il territorio

Tutto si è svolto regolarmente. Cerimonie, tagli di nastro, piantumazioni e foto con i bambini delle scuole. Onorevole la partecipazione e l’impegno delle amministrazioni territoriali, un buon punto di partenza. Ma -se ci dovesse essere un ma in questo pensiero- occorrerebbe che questa spinta non si esaurisse con la cerimonia. Il territorio necessita di un ripensamento urbanistico, naturalistico e sociale. Perché non ripartire dall’Ambiente?

Non vi è nulla di sottinteso, né vi sono retropensieri. Ho osservato bene le fotografie delle cerimonie, degli alberi piantati insieme ai bambini delle scuole. Attività istituzionali encomiabili. Il messaggio è importante e in politica la forma è spesso sostanza.

Il Presidente del Consiglio Comunale di Palestrina, Simone Coccia. Photo credit: Città di Palestrina

Un contrasto evidente però con quello che il nostro territorio ha promosso nelle ultime decadi, in termini di cementificazione, mancanza di piani urbanistici, industrializzazione a macchia d’olio, edificazione selvaggia, mancanza di censimenti urbanistici e del verde urbano, mancanza di politiche atte al recupero dell’esistente.

Non addosserò mai la responsabilità di tutto ad una sola amministrazione, questo lo fanno già i politici (sono sempre quelle che precedono quelle di cui fanno parte), occorre essere seri. Occorre riconoscere quanto di buono viene fatto e di contro, portare alla luce ciò che invece non viene fatto.

Per questo, riconosco i buoni intenti di alcuni, gli sforzi, seppur piccoli, di altri. Ma il tempo è finito. Piantare venti giovani alberi è un lascito alle nuove generazioni, ma abbatterne uno di cento anni è un patrimonio che va perso, per sempre. Cominciamo a ragionare sulla prevenzione, sulla cura e salvaguardia, a scoprire e far riscoprire ciò che di immenso il nostro territorio, Palestrina in testa, può offrire.

Questo si, che sarebbe davvero un lascito immenso a chi verrà dopo di noi, amministrazioni comprese!

Il Sindaco di Palestrina Mario Moretti ed il Consigliere comunale Andrea Rossi. Photo credit: Città di Palestrina

Prendere posizione all’interno dei consigli comunali e delle giunte è qualcosa che può dare nuova linfa anche a chi pensa di voler fare politica sul territorio; inserire nelle nostre agende politiche non solo ciò che porta ritorno, in termini di immagine e consenso immediato, ma anche ciò che lo porterà, in termini di qualità di vita per le nuove generazioni, è l’obiettivo più alto che potremmo porci.

Non si pensi che ambiente e sociale siano ambiti divisi da mura spesse quattro metri. Perché tutti sappiamo che dove regna il degrado è molto più facile che attecchiscano altre forme di degrado, compreso quello sociale. Perché tutti sappiamo che se lasciamo un parco in balia di se stesso, un palazzo in abbandono, un quartiere senza luci, le forme di degrado non faranno che moltiplicarsi. Perché il bello arriva anche attraverso ciò che viviamo, attraverso l’ambiente che ci circonda. Un’amministrazione attenta ai propri cittadini è una città per forza di cose attenta all’ambiente in cui essi vivono, ha cura del loro benessere, della qualità di vita raggiunta.

L’Assessore alla Protezione Civile ed energie rinnovabili, Sandro Faraglia. Photo credit: Città di Palestrina

Cominciamo a non riderci su, a non stigmatizzare chi ha scelto l’ambiente, fosse anche solo l’alberello sotto casa, come qualcosa per cui combattere. I bambini lo sanno bene, l’albero piantato ha bisogno di crescere, di cure, di acqua e di sole.

Cominciamo a non concepire l’ambiente come qualcosa di secondario, qualcosa che se ne avremo tempo e risorse, affronteremo, mettendolo invece al centro del dibattito politico, al centro degli interessi di parte. Ciò non significa venire meno al resto, ma fare il resto ruotando attorno ad un perno, attorno ad un principio.

Perché si può costruire, recuperare, far nascere industrie e arricchire il territorio, pensare ai profitti ed ai ricavi in altre maniere. Si può, i tempi sono maturi, le persone e le sensibilità ci sono. Basta volerlo, ad ogni costo.

Pubblicato da Matteo Palamidesse

Vicedirettore di Numerozero, giornalista dal 2006 con la grande passione per la fotografia. Metà casa in Italia, metà in Etiopia. Divide la sua vita tra lavoro, famiglia ed amici (pochi ma buoni).

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