A Palestrina sfiduciato il sindaco Mario Moretti. Arriva il Commissario

Si dimettono 9 consiglieri su 16: sciolto il Consiglio comunale. Fine anticipata per un’Amministrazione logorata dalle divisioni interne. Si voterà tra oltre un anno.

di Massimo Sbardella

L’esperienza amministrativa del sindaco Mario Moretti e della sua maggioranza (sconquassata) è giunta al capolinea. Questa mattina 9 consiglieri comunali su 16 (Stazi, Briccetti, Mancini e De Rose della Lega, Rosicarelli Laura e Ludovico di Bella Palestrina, Magliocchetti, Petronzi e Marcellitto della minoranza) hanno sfiduciato il sindaco, presentando le proprie dimissioni alla segretaria comunale che hanno sancito la fine anticipata dell’Amministrazione comunale.

Il suicidio politico di Moretti

Fratelli d'Italia. Faida a Palestrina.
Fratelli d’Italia. Faida a Palestrina.

Che la crisi fosse nell’aria lo avevamo scritto oltre un mese fa quando, spostando verso Fratelli d’Italia l’asse della maggioranza, il sindaco Moretti aveva perso di vista la necessità di mantenere determinati equilibri, necessari per poter restare in sella. Non solo. Il risultato elettorale del 12 e 13 febbraio, che ha visto Moretti & Co soccombere in modo pesante nei confronti degli alleati della Lega e dell’altra parte di Fratelli d’Italia, ha mostrato una maggioranza ridotta numericamente ai minimi termini, dando così il La alla Lega del vice sindaco Umberto Capoleoni e a Bella Palestrina di Ludovico Rosicarelli per raccogliere le firme, insieme a tre esponenti della minoranza guidata da Manuel Magliocchetti, e giungere così allo scioglimento anticipato del Consiglio comunale.

La conta alle regionali fotografa gli equilibri

Conti alla mano, infatti, ha provocato non poco scalpore l’esiguo numero di preferenze raccolte  a Palestrina dal consigliere Giancarlo Righini (il più votato nel Lazio con oltre 36 mila voti), che tra Palestrina e Carchitti non è andato oltre quota 605, nonostante fosse portato – a suon di trombe – dal sindaco Moretti, dai due assessori Valentina Valente e Alesssandro Pantoni, dal presidente del Consiglio comunale, Simone Coccia, dai consiglieri Settimio Franciosi, Matteo Mattei e Andrea Rossi, dalla pro loco di Carchitti e da quasi tutta Preneste Eventi. Un esercito, insomma, che ha sparato con i mortaretti da due euro avanzati a Capodanno. Per comprendere lo scarno risultato del gruppo del sindaco, basta raffrontarlo con quelli del candidato Daniele Giannini (Lega), che – sostenuto da Umberto Capoleoni e i quattro consiglieri della Lega – a Palestrina ha raccolto addirittura 659 voti o, ancora di più, con le oltre 905 preferenze prese – da sola – dalla candidata di Fratelli d’Italia Marika Rotondi (capace di portarne anche 721 a Fabrizio Ghera).

Purtroppo, si sa, in politica a giocare con il fuoco spesso ci si brucia e così oggi siamo a registrare la fine anticipata di un’Amministrazione comunale che non è mai riuscita ad uscire dal proprio bozzolo per diventare farfalla.

 

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