Per vincere il centrodestra vuole mettere tutti insieme: resterebbe fuori chi ha sfiduciato il sindaco. Rischia pure chi è stato divisivo sfasciando tutto
di Massimo Sbardella
Quando manca un anno esatto alle elezioni amministrative, a Palestrina Fratelli d’Italia rincorre l’unità del centrodestra. L’affanno principale è per trovare una sintesi tra le diverse correnti. Da un lato l’assessore regionale Giancarlo Righini e l’onorevole Angelo Rossi vorrebbero mantenere l’impegno assunto a febbraio. Al tempo l’ex sindaco Mario Moretti, in cambio del sostegno alle regionali, aveva strappato la ricandidatura a sindaco. L’esito delle urne per la Regione Lazio, però, dimostrò che, dentro Fratelli d’Italia, a Palestrina Marika Rotondi (con oltre 900 preferenze) ha incassato una volta e mezza rispetto al plotone messo in piedi da Moretti (600 voti) per Righini e Grasselli. Senza contare che, per far quadrare i conti nel centrodestra, non si potrà certo fare a meno della Lega che, piaccia o meno, portò oltre 650 voti a Daniele Giannini grazie all’ex vice sindaco Umberto Capoleoni e alla capogruppo Beatrice Stazi. Ai due contendenti si aggiunge, ovviamente, anche Forza Italia che – pur se non coinvolta nelle dispute locali – rappresenta comunque una fetta di elettorato di cui bisogna per forza tenere conto.
Dagli impegni di febbraio alle promesse di oggi
Come scrivemmo già a febbraio, la politica è fatta di numeri e non si può non tenerne conto. Ecco perché appare molto fumoso il comunicato diffuso dal circolo Fratelli d’Italia di Palestrina in questi giorni, con il quale – al di là di dare il contentino a Moretti e co (citati tra i presenti) – nella sostanza il commissario del circolo Angelo Rossi si limita a dire le solite frasi scontate:
“Un incontro propositivo, – afferma Rossi – un inizio per affrontare al meglio le sfide delle prossime amministrative di Palestrina. Insieme riusciremo a creare una squadra unita e compatta, pronta a capitanare la futura coalizione di centro destra dove potranno riconoscersi tutte le anime prenestine vicine ai partiti di Governo”. Il che, sfido chiunque a dire il contrario, non fa una piega!
Siamo aperti a tutti per vincere a Palestrina. Ma anche no!
“Siamo pronti – prosegue Rossi – ad affrontare la sfida più grande, insieme a tutti i quadri del partito, per creare una squadra vincente. Apriremo le porte del Partito a chi vorrà sostenere il progetto che nei prossimi mesi presenteremo per la Città, l’obiettivo è tornare a governare Palestrina”.
E anche qui tutto da protocollo. Rossi trova tutti d’accordo anche con la battuta sulle divisioni del centrosinistra prenestino, che nel 2019 costarono care alle comunali (peraltro già citate in un articolo del 25 gennaio scorso). Certo, questo dovrebbe servire da insegnamento, non certo a ripetere gli stessi errori di allora.
Le lotte fratricide per qualcuno non esistono
Invece Rossi prova a spingersi oltre, sbilanciandosi su un terreno minato: “Chi spera in lotte fratricide rimarrà deluso – afferma coraggiosamente l’onorevole di Gallicano nel Lazio. – Nessuna spaccatura in FdI che sul territorio prenestino è una realtà viva e vincente”.
Eppure Rotondi fa subito una doverosa precisazione
In realtà la spaccatura c’è ed è evidente, visto che sotto il comunicato ci sono solo due commenti: uno di un cittadino che dice che non voterà mai Moretti e la risposta di Claudio Rotondi che dice l’unica cosa sacrosanta: “Ad oggi – scrive Rotondi su Fb – l’unica cosa certa è che il centrodestra dovrà presentarsi alle amministrative compatto. Decidendo chi sarà il candidato sindaco, ad oggi sconosciuto!”.
L’unità è l’unica strada per vincere. E qualche sacrificio si può fare
Ed è tutta qua la questione. Quella che trova sulla stessa lunghezza d’onda Angelo Rossi, uomo di comprovata esperienza politica (che sa bene come funzionano queste cose) e Claudio Rotondi. Ovvero le due correnti contrapposte che, un anno prima, cercando di aprire un dialogo verso un punto di convergenza che preme a tutti. Il centrodestra di oggi, forte a livello nazionale e regionale, sa di avere l’opportunità di andare al governo di una città grande come Palestrina ma, per farlo, deve assolutamente presentarsi unito e compatto. A costo di sacrificare chiunque, sia pure l’ex sindaco Mario Moretti.
Difficile candidare chi ha sfiduciato al pari di chi si è mostrato divisivo
E’ vero, come è scritto fumosamente nella nota di Fdi, che ”si terrà una linea di coerenza alla ricerca della stabilità che ci porterà a non commettere gli errori del passato e escludere chi ieri ha deciso di firmare la sfiducia ad un’amministrazione di centrodestra, firmando insieme agli esponenti della sinistra prenestina”. Per lo stesso esatto motivo, però, è vero pure che non potrà costruirsi alcuna unità di quel centrodestra su un candidato sindaco che ha dimostrato di essere divisivo e, di sicuro, poco autorevole nei confronti della sua Giunta e della sua maggioranza.
Poi, certo, di suicidi politici sul territorio ne abbiamo visti sempre tanti ma, riadattando una battuta della bionda Samantha in Sex and the city (che non parlava di politica), viene da pensare: “Mi crei un problema una volta, scemo tu. Me lo crei due volte colpa mia. È filosofia di vita”.