Riaperta sui social da Città Metropolitana, la strada presenta una segnaletica sbagliata e pericolosa e auto in sosta che rendono difficile il transito.

di Massimo Sbardella

Da qualche giorno, con l’annuncio ufficiale sulla pagina di Città Metropolitana di Roma Capitale, è stata riaperta via Porta Santa Croce, il tratto urbano della strada provinciale 58/A “Palestrina-Capranica Prenestina”. Una riapertura particolarmente attesa, dopo 6 anni di interruzione, che tutti reclamavano a gran voce, in particolare residenti e operatori del quartiere Scacciati, stanchi di un isolamento prolungato che ha provocato non pochi problemi, anche al Museo Archeologico Nazionale, inarrivabile in questi anni dai bus turistici.

L’annuncio ufficiale sulla pagina di Città Metropolitana di Roma Capitale

A dare l’annuncio della riapertura è stata Manuela Chioccia, consigliera della Città Metropolitana con delega alla viabilità, mobilità e infrastrutture che – dalle pagine di Città Metropolitana – afferma: “Abbiamo terminato i lavori di ricostruzione del muro di sostegno sulla provinciale Palestrina-Capranica Prenestina, al km 1.350 (altezza Porta Santa Croce), che è stata quindi riaperta alla circolazione”. “In un primo momento – prosegue la Chioccia – ci sarà una limitazione della velocità, in attesa di terminare i lavori relativi alla barriera e alla piazzola adiacente la porta, che verrà riqualificata con l’installazione di una panchina rossa dedicata alla memoria di Giulia Cecchettin”. Ad inizio settimana, infatti, le transenne sono state rimosse e le auto sono tornate a circolare su questo tratto di strada, fondamentale sia per la mobilità di Palestrina che per i collegamenti con Castello e Capranica.

Un “vecchio” divieto di transito espone tutti a rischi seri

Purtroppo, però, alle belle parole e agli annunci trionfali non sembrano essere seguiti tutti gli adempimenti per rendere la via davvero percorribile. In primo luogo, non si capisce per quale motivo, nessuno abbia ancora rimosso il divieto di transito che – a strada chiusa – era stato messo in fondo a via della Cortina (sotto al museo) per evitare che le auto finissero incastrate sotto l’arco. Lasciare montato quel cartello oggi, dopo aver annunciato a tutti che la strada è riaperta, comporta due problemi non da poco. Il primo per chi non è del posto e, di fronte ad un divieto, si ferma e fa inversione di marcia, creando non pochi disagi alla circolazione. Il secondo a chi, convinto che la strada sia riaperta, ignora un divieto (che non ha più motivo di esistere) col rischio, però, di incorrere in una sanzione (un vigile zelante potrebbe multare un’auto che passa con il divieto) o, peggio, in caso di incidente ritrovarsi ad affrontare contenziosi infiniti.

La sosta selvaggia

Per non parlare della sosta selvaggia che, dopo sei anni in cui la strada era diventata un parcheggio privato, pare difficile da scardinare per riportare tutti al rispetto delle regole. Anche perché, nel momento in cui dovessero tornare a transitare sulla strada i bus del Cotral e i Gran turismo, il rischio di restare incastrati sarebbe molto elevato.

E’ stata revocata l’ordinanza di chiusura di anni fa

Oltre a fare il post sui social, infatti, la Città Metropolitana si è limitata ad apporre qualche cartello con il limite di velocità a 30 km/h senza completare la corretta segnaletica orizzontale e verticale. A quanto pare, e questo sarebbe molto grave, la Città Metropolitana non avrebbe neanche revocato l’ordinanza di chiusura emessa anni fa, con la conseguenza che lungo la sede stradale (particolarmente stretta) nessuno possa multarle le auto in sosta a destra e a sinistra.

La commissaria prefettizia intervenga per garantire la sicurezza

Forse la commissaria prefettizia, Enza Caporale, che su queste cose dovrebbe essere molto preparata e dovrebbe avere un canale diretto con Prefettura ed ex Provincia, potrebbe spendersi per ripristinare quanto prima una situazione di normalità che vada oltre i post e le foto ricordo.

 

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