Con un lungo discorso in aula Alberto Latini lascia la maggioranza e passa all’opposizione.
Valmontone. Dopo 11 anni Latini lascia la maggioranza con la quale ha governato la città di Valmontone per due mandati e passa all’opposizione, rendendo di fatto indipendente il gruppo di Libera Valmontone.
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Durante il discorso tenuto in aula, durante un consiglio comunale durato oltre due ore, Latini ha espresso contrarietà rispetto all’operato del Sindaco Veronica Bernabei, alla quale ha detto senza giri di parole di essere stata un ottimo Assessore ai lavori pubblici ma -secondo lui- inadatta a rivestire il ruolo di primo cittadino.
L’ex sindaco ha accusato la Bernabei e la maggioranza di aver lavorato per metterlo all’angolo, escludendolo sin dal giorno successivo all’insediamento; ha imputato inoltre, all’attuale amministrazione, l’incapacità di porre in opera nuovi interventi oltre quelli già programmati e finanziati dalla sua amministrazione.
Nell’affondo di Latini, anche riferimenti a presunte “sollecitazioni” esterne, come quelle del padre dello stesso sindaco o del Consigliere regionale ed ex vice Presidente della Regione Lazio, Daniele Leodori, con il quale, va sottolineato, lo stesso Latini ha intrattenuto ottimi rapporti fino al 2023.
Il Sindaco Bernabei, intervenendo alla fine, ha ricordato a Latini che il motore dell’attuale amministrazione comunale è lo stesso che ha portato avanti la sua macchina amministrativa per anni.
“Noi il rispetto– ha spiegato al microfono la Bernabei – te lo abbiamo dato per 10 anni e non ci siamo mai permessi di andare contro le scelte che sono state fatte sempre nell’ottica del bene comune”.
Non faccio politica per interesse personale – ha aggiunto la Bernabei- ma per il bene dei cittadini e nella mia verità, che io e gli altri conosciamo bene, ho scelto di non scendere al tuo livello parlando male degli altri. Sono qui per mettermi a disposizione della cittadinanza e quindi dico di andare avanti con determinazione, anche si ci sono situazioni economiche difficili che vanno affrontare“.
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