Sant’Antonio Abate: animali benedetti

A Roma e in molti altri centri da secoli si rinnova la tradizionale benedizione in onore di Sant’Antonio Abate.

E’ dal 1437 che ogni anno si rinnova la tradizione della Benedizione degli Animali durante la festa di Sant’Antonio Abate il 17 gennaio. A Roma la chiesa del santo è in via Carlo Alberto e, inizialmente, gli animali percorrevano tutta la strada fino ad arrivare sul sagrato, dove venivano benedetti dal parroco. Ma più tardi, all’inizio del Novecento, la processione fu spostata a piazza Vittorio per motivi di traffico e spazio.

Con il passare degli anni questa giornata particolare è diventata una vera e propria festa che, a Roma, è già iniziata ieri e durerà tutta la settimana. Gli esercizi commerciali della zona hanno già cominciato a raccogliere ogni genere di prodotto per il pranzo del Giubileo dei Migranti che si festeggerà sabato. Durante la stessa giornata si potrà partecipare alle visite guidate del Rione Esquilino, uno dei più antichi della città. Si potrà aspettare la benedizione degli animali che avverrà dopo la messa pomeridiana passeggiando fra le bancarelle del mercatino allestito per la festa.

Anche nella giornata seguente ci sarà la possibilità di partecipare con i propri animali alla benedizione mattutina, seguita dalla processione della statua del santo per le vie attorno a piazza Vittorio. Ma il significato e l’importanza di queste giornate prosegue durante tutto l’anno, ogni domenica, con la possibilità di partecipare alle messe accompagnati dai propri animali. Per i parrocchiani è normale vedere cani e gatti entrare in chiesa con i loro padroni e domenica prossima saranno ancora di più ad arrivare da ogni parte della città. Gli animali sono diventati molto importanti nella vita di molte persone, non solo tengono compagnia a chi è solo o anziano, ma eseguono molti lavori socialmente utili. Accoglierli in chiesa e benedirli come creature di Dio e compagni dell’uomo sono dunque gesti di rispetto e amore giusti in ricordo di questo santo che attribuì doti particolari a tutti gli animali e addirittura riusciva a parlare con loro come più tardi farà San Francesco.

Cristina E. Cordsen

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