Roma: in manette due imprenditori di Artena per corruzione

Sono in corso da questa mattina dieci ordinanze di custodia cautelare, perquisizioni e sequestri nell’ambito di un’indagine che vede indagate più di trenta persone, tra imprenditori e pubblici funzionari di Roma Capitale.

Dieci imprenditori arrestati e 30 indagati, tra cui cinque funzionari del comune di Roma, indiziati dei reati di associazione per delinquere finalizzata alla commissione dei reati di corruzione, abuso d’ufficio, truffa ai danni dello Stato, peculato, falso ideologico e materiale e frode fiscale.

L’attività del Nucleo Speciale Anticorruzione trae origine dagli accertamenti volti a far luce su illeciti commessi nell’ambito di una procedura d’appalto per l’esecuzione di lavori per la manutenzione straordinaria di quattro edifici scolastici (“Casal Sansoni”, “Pietro Bembo”, “Montarsiccio” e “Cerboni”) situati nella circoscrizione del XIV Municipio di Roma.

E’ stata acclarata l’esistenza di un accordo tra dirigenti pubblici ed imprenditori, teso alla spartizione delle risorse pubbliche destinate a tali lavori (circa 400 mila euro), in forza del quale, a fronte dell’aggiudicazione dell’appalto, gli imprenditori avrebbero corrisposto ai dirigenti pubblici un importo pari al 20% delle somme liquidate per i lavori che si è scoperto non essere mai stati eseguiti.

Anomalie sono emerse anche nell’esecuzione dei lavori di riqualificazione della centralissima Via del Melone, nelle vicinanze di Piazza Navona, individuata come una delle strade di passaggio strategiche negli itinerari pedonali verso la Basilica di San Pietro, in vista del Giubileo della Misericordia dell’anno 2016.

I lavori sono stati eseguiti con il contributo di 60 mila euro offerto da una società privata che gestisce un hotel sito in Via del Melone, a cui il Comune avrebbe dovuto aggiungere ulteriori 100 mila euro.

Sebbene gli interventi di riqualificazione siano stati completati nel mese di giugno 2015, tutte le procedure amministrative di affidamento, consegna ed esecuzione dei lavori risultano “formalmente” avviate solo nel mese di febbraio del 2016.

Le successive indagini, concretizzatesi in attività tecniche, acquisizione ed esame di documentazione bancaria, amministrativa e contabile, escussione di persone informate sui fatti, hanno permesso di ricostruire l’operatività di una ramificata struttura imprenditoriale illecita che, negli anni, ha movimentato decine di milioni di euro giustificati da fatture per operazioni inesistenti a scopo di evasione e per costituire “riserve occulte” da destinare a finalità illecite, attraverso una galassia di società cartiere.

Il gruppo imprenditoriale fa capo a due imprenditori di Artena, particolarmente attivi nell’ambito degli appalti pubblici del settore edile e della manutenzione stradale della Capitale.

Questi, ponendosi sul mercato attraverso una serie di società apparentemente autonome ed indipendenti fra loro, ha nel tempo “sistematicamente” acquisito commesse, mediante la partecipazione a procedure ad evidenza pubblica, violando le regole poste a tutela della libera concorrenza e ponendo in essere condotte corruttive nei confronti dei funzionari pubblici responsabili, a vario livello, delle stesse procedure.

 

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