Abbiamo già parlato in un nostro articolo di pochi giorni fa del rischio sismico nei Monti prenestini e nei Castelli Romani. Ora ci sembra il caso di parlare dell’attività al riguardo delle amministrazioni comunali del territorio.
In questi giorni di fervore si leggono e si dicono tante cose, ma ci si aspetta almeno dagli organi di informazione, che prima di pubblicare notizie, ci si accerti della veridicità dei fatti.
Il mamilio.it ultimamente ha pubblicato un articolo in cui si può leggere: “…l’unica città che ha messo pubblicamente in atto una immediata verifica dei siti pubblici e di altre abitazioni è stata Zagarolo, che ha mosso i suoi Uffici all’opera per un controllo che si dirà quasi di riflesso, ma sicuramente virtuoso. Dal resto del territorio il mutismo più assoluto”.
Si può concordare con il resto dell’articolo, pubblicato il 29 agosto, ma occorre una rettifica di questa frase.
Zagarolo non è stato l’unico Comune a verificare le condizioni degli edifici del proprio paese. Il controllo è stato effettuato anche da altre amministrazioni, come quella di Palestrina, come si potrà verificare sul sito ufficiale del Comune o sulla pagina Facebook.
Lo ha fatto il Comune di Guidonia, come lo ha fatto quello di Frascati. L’Ufficio tecnico di quest’ultimo ha anche indetto una riunione, il 5 settembre, con i dirigenti scolastici per fare il punto della situazione, visto l’imminente inizio dell’anno scolastico.
Non siamo certo qui per fare polemica ai nostri colleghi. Probabilmente l’intento era quello di spingere e motivare i sindaci ad effettuare i relativi controlli prima che accadano tali tragedie.
L’ingegnere Francesco Sylos Labini, ha dichiarato su Repubblica: “Le norme antisismiche ci sono, e sono ottime norme, in linea con l’Europa, ma l’intervento è carico dei proprietari”.
Proprio domani, in Parlamento si riuniranno le Commissioni Ambiente Territorio e Lavori Pubblici della Camera e Ambiente del Senato per confrontarsi con il sottosegretario De Vincenti in merito all’azione della Protezione Civile e per discutere del rafforzamento dell’ecobonus per la ristrutturazione antisismica.
I presidenti delle due commissioni hanno dichiarato: “L’ecobonus, la detrazione fiscale del 65% dei costi dei lavori, è stato esteso alla messa in sicurezza delle abitazioni. Ora bisogna estenderlo agli interi edifici, alle strutture pubbliche e alle imprese”.
La detrazione del 65 % per l’adeguamento sismico edifici esistenti, si applica fino a un ammontare complessivo non superiore a 96.000 euro per unità immobiliare.
Le nuove Norme Tecniche per le Costruzioni dovrebbero entrare in vigore entro la fine dell’anno, prevedendo nuovi incentivi, si spera venga avviata un’opera di messa in sicurezza.