Violenze sessuali su minori, l’arresto di Mirko Campoli, professore di religione, la Procura di Tivoli e la nota del Vescovo di Tivoli e Palestrina, S.E. Mons. Parmeggiani.
Le violenze sessuali a danno di minori. Il caso.
Il 46enne, professore di religione è stato arrestato su disposizione del Tribunale di Tivoli, poiché accusato di violenze sessuali reiterate per anni a danno di almeno 4 minorenni di sesso maschile, di età compresa tra 10 e 15 anni (all’epoca della prima violenza). I casi non denunciati potrebbero essere molti di più, ipotizza la polizia.
L’indagato dopo avere creato una relazione di fiducia e amicale con i minorenni e i loro genitori, approfittando di gite organizzate insieme ad associazioni educative anche di carattere religioso, avrebbe approfittato dei ragazzi in più occasioni.
Negli ultimi tempi, dopo essersi dimesso dall’insegnamento della religione dall’Istituto scolastico “E. Fermi” in cui era anche vicepreside, lavorava in una struttura per minori di Roma.
Grazie al curriculum aveva trovato lavoro in una casa famiglia per minori a Roma dove si sarebbe verificato il quarto episodio di abuso su minori su cui la procura di Tivoli sta ancora indagando. Dieci giorni fa, con la misura cautelare dell’arresto ai domiciliari con il braccialetto elettronico è stato sospeso anche da quell’incarico.
L’indagine “è stata possibile grazie al coraggio di una vittima che, raggiunta la maggiore età, ha denunciato i fatti avvenuti quando era poco più che ragazzino, dimostrando grande coraggio”. A dirlo Francesco Menditto, procuratore di Tivoli, nel corso della conferenza stampa.
“Abbiamo respirato aria di omertà” ha aggiunto Menditto. Un ragazzo presumibilmente abusato “ha spiegato ad un suo conoscente che non avrebbe denunciato perché ‘non crederanno mai a me, dato che lui è una persona importante ed è anche un amico di mia madre e di mio padre’“.
“Il primo caso dal 2016 al 2020, il secondo fino al 2021; un terzo dal 2018 al 2020“, ha affermato Menditto riferendo che gli abusi sarebbero avvenuti, in larga parte, durante gite o soggiorni anche fuori Tivoli.
A casa dell’uomo, gli investigatori del commissariato di Tivoli, coordinati dalla procura attraverso il pm Arianna Armanini, hanno sequestrato uno smartphone e un pc.
Dalle indagini è inoltre emerso che alle autorità religiose sarebbero arrivate “segnalazioni già a partire dal 2021, ma che non sono state trasmesse all’autorità giudiziaria”, ha spiegato il procuratore di Tivoli Menditto che ha sottolineato che comunque non c’è l’obbligo da parte delle autorità ecclesiastiche a trasmettere atti alla procura.
Il professore “era un uomo impossibile da odiare, un secondo padre, una persona conosciuta e ben voluta da tutti, capace di comprare il silenzio delle vittime con regali costosi, ma anche con l’ascolto, con la comprensione, con parole adatte a consolare dalle angosce dell’adolescenza“. A scriverlo il gip di Tivoli nell’ordinanza cautelare – citata in comunicato stampa della procura – con cui ha disposto l’arresto dell’uomo.
Sussistono poi “esigenze cautelari che fanno ritenere concreto e attuale il pericolo di reiterazione del reato” da parte del 46enne che “non ha avuto scrupoli nell’approfittarsi della fiducia in lui riposta, ignorando completamente le gravi ricadute del suo agire nei confronti dei minori, approfittando della loro giovane e complicata età, della loro inesperienza, consapevole che l’acquisto di doni, il tempo loro dedicato, lo svago, le continue elargizioni economiche, unitamente al supporto offerto ai loro familiari, gli avrebbe consentito di ottenere il loro silenzio“.
La nota del Vescovo della Diocesi di Tivoli e Palestrina, S.E. Mons. Mauro Parmeggiani
“In merito a quanto riportato oggi da alcuni organi di stampa di una misura cautelare emessa dalla Procura di Tivoli verso un insegnante di religione per violenza sessuale ai danni di minori, il Vescovo di Tivoli precisa che, appena appresa la notizia di un presunto abuso presso il Consultorio diocesano, di cui è presidente, fu inviata immediata segnalazione all’autorità di pubblica sicurezza.
Ricevuta poi la denuncia in sede canonica da parte dei genitori della medesima presunta vittima, constatato il “fumus delicti”, da parte sua ha immediatamente revocato l’idoneità all’insegnamento della religione cattolica al docente e da allora lo stesso non ricopre più alcun incarico pastorale nella diocesi.
Il Vescovo esprime il proprio dolore e quello della Chiesa locale, insieme alla vicinanza e intima sofferenza verso coloro che soffrono in questo frangente“.
Immagine di repertorio. Photo credit: www.poliziadistato.it