“I pazienti affetti da Alzheimer, seguiti dalla Asl Rm5, continuano a ricevere consueta assistenza sanitaria, secondo i protocolli vigenti Adi (assistenza domiciliare integrata”.

Lo dichiara la consigliera regionale di Fratelli d’Italia, Marika Rotondi, che precisa: “Per quanto attiene la sfera dell’assistenza domiciliare, è in corso da due mesi l’attività di rivalutazione di tutti i PAI (Piani Assistenza Individuale). Ribadisco che, come è noto, l’assistenza sociale, per coloro a cui è dovuta, compete ai comuni che potrebbero attivare centri diurni Alzheimer, il setting considerato migliore per chi soffre di questa patologia, anche impiegando strumenti di coprogettazione. Risultano pertanto infondate e, peggio ancora, allarmistiche le critiche mosse a mezzo comunicato stampa da un consigliere dell’opposizione regionale”.

“Giova altresì – conclude Rotondi – dare un quadro della situazione attuale così come si è determinata. In seguito alla chiusura di un centro diurno Alzheimer accreditato, l’Azienda sanitaria locale Rm 5 attivò un progetto Ada (Assistenza Domiciliare Alzheimer). Con la messa in funzione del sistema di accreditamento regionale relativo all’ADI, quel progetto fu concluso ed i pazienti fatti confluire in ADI.  In seguito si è registrato un incremento del numero di pazienti nell’ordine di 40 all’anno, arrivando a superare le 200 unità. La spesa ha raggiunto la cifra di oltre 2,4 milioni di euro. Solo per quanto concerne l’assistenza non sanitaria, dal termine dello scorso Luglio si è ritenuto di non acquisire nuovi pazienti”.

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