Il dramma che ha colpito la nostra città fa riemergere inesorabilmente come sia importante non spegnere i riflettori su sanità e viabilità.

di Massimiliano Rosicarelli

Palestrina. Urge un confronto anche pubblico per dotare questo hinterland della sicurezza che oggi non ha.

Cosa ci si fa con un’ambulanza ed un’auto medica per un vasto territorio come il nostro e, soprattutto, è davvero serio sapere che non c’è un’area da adibire all’elisoccorso?

A Palestrina, la collocazione strategica del civico Ospedale ripropone un dibattito che, l’ex medico anestesista e coordinatore del comitato Salute ed Ambiente Asl Roma 5, dr Stefano Fabroni evidenzia: “Era il 2006, quando con Cittadinanza Lazio, organizzammo un’iniziativa per ottenere l’autorizzazione a realizzare, finanziata da 2 sponsor, una piazzola attrezzata per l’atterraggio diurno e notturno del campo abbandonato di Piazzale Italia, ma purtroppo, nonostante gli impegni del tempo in 20 anni la politica  360 nulla ha fatto.”

Parole che terribilmente rievocano l’assenza di serietà nei cosiddetti “piani alti” a scapito di una plebe che continua ad andare a votare, a credere ancora al nulla, mentre sulle strade accade l’irreparabile anche per negligenze alla guida ma assenza di autovelox in aree abitate.

Ed allora, lanciamo una petizione al nostro Comune di Palestrina, che venisse indetto un consiglio comunale straordinario per revocare al gestore la concessione d’uso del campo sportivo di Piazzale Italia, avviare con celerità le procedure per la creazione di una pista di atterraggio di elisoccorso, perché Palestrina possa imparare dalle durissime lezioni di vita che le si pongono sul cammino e si possa dare finalmente risposta ai bisogni di un intero territorio.

Migliaia di persone per l’ultimo saluto a Camilla

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