Massimo Komarov detto “Janko”, sarebbe il quarto uomo che si trovava nell’auto da dove sono partiti i colpi di pistola che hanno ucciso il quattordicenne Alexandru Ivan, nella notte tra il 12 ed il 13 Gennaio scorso, nel parcheggio della stazione della Metro C di Pantano.

Monte Compatri. Si chiama Massimo Komarov, denominato Janko, 26 anni, l’uomo arrestato dai Carabinieri in zona Borghesiana, nella periferia est della capitale, su disposizione della Procura di Velletri.

Come per gli altri sospettati, i cugini Dino e Corum Petrov e Ringo Gurgevic, anche a Massimo Karamov viene contestato il reato di concorso in omicidio.

In base alla ricostruzione degli inquirenti, la notte tra il 12 e il 13 gennaio, intorno alle 23:00 il patrigno del quattordicenne Tiberiu Maciuca ha avuto una discussione piuttosto animata con alcune persone in seguito identificate in un bar di via Casilina.

Una discussione presto sfociata in rissa, alla quale i fumi dell’alcool e vecchi rancori hanno fatto da acceleratori. I gruppi si allontanano ma il patrigno di Alexandru Ivan, dopo aver ricevuto un messaggio su Messenger, decide per un appuntamento presso il parcheggio della stazione Metro. Un appuntamento che risulterà poi una vera e propria trappola.

Un’auto arriverà con due o tre persone al suo interno (ancora non è chiaro se siano le stesse persone presenti nel bar) e da essa partiranno 4 colpi di pistola, dei quali uno centrerà al petto Alexandru.

Da quanto emerso, attraverso gli interrogatori, il vero obiettivo dell’agguato non sarebbe stato Alexandru, ma il patrigno Tiberiu Maciuca. Differenti le versioni degli arrestati sulla presenza o meno di una seconda auto e sul numero delle persone presenti in quella da cui sono partiti i colpi di pistola.

Monte Compatri, ragazzo di 14 anni ucciso a colpi di pistola

 

 

Pubblicato da Matteo Palamidesse

Vicedirettore di Numerozero, giornalista dal 2006 con la grande passione per la fotografia. Metà casa in Italia, metà in Etiopia. Divide la sua vita tra lavoro, famiglia ed amici (pochi ma buoni).

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