Gli esami autoptici su Emanuele Renzi, 34 anni di Cave, hanno evidenziato che Emaunele è stato vittima di una forma molto aggressiva del Covid-19. Non aveva patologie pregresse. A Roma, al Quarticciolo, morto un giovane di 33 anni, ancor più giovane. Anche per lui disposta l’autopsia.
Emanuele era in perfetta forma, un ragazzo sano, non aveva alcuna patologia pregressa; è stato vittima di una forma di infezione molto aggressiva. Questo è quanto descrivono i risultati dell’autopsia effettuata allo Spallanzani e trasmessi ieri ai medici del policlinico Tor Vergata che hanno seguito il caso del ragazzo di Cave.
Emanuele era tornato da un viaggio a Barcellona, dove presumibilmente avrebbe contratto il virus. Era tornato che presentava malesseri diffusi, poi l’aggravamento in pochi giorni. un susseguirsi dell’infezione che purtroppo non ha lasciato scampo al giovane: pericardite, miocardite, coagulopatia intravascolare disseminata.
Ad Emanuele era stata applicata la terapia standard, con l’assunzione di farmaci antivirali e il farmaco contro l’artrite che in questi giorni si sta sperimentando.
“In letteratura – spiega il primario a Repubblica, senza nascondere l’amarezza – sono già presenti casi in cui l’autopsia non ha evidenziato la presenza di morbosità pregresse. Parliamo quindi della morte di un giovane sano, venuto a mancare nonostante siano stati applicati tutti i trattamenti a disposizione. È una nostra sconfitta, dovuta alle armi che abbiamo ora. Aiutano, ma non sono sicuramente vincenti e questo caso ne è la dimostrazione. La ricerca ci deve dare qualcosa in più”.
Allarme tra i colleghi di Emanuele. L’azienda per al quale lavorava si è affrettata a comunicare a tutti che ha provveduto ala sanificazione dei locali.