Gli amichetti che Alessandro aveva raggiunto per giocare, potrebbero aver spinto, forse involontariamente il piccolo dentro al canale. “Ipotesi investigativa plausibile” a detta degli inquirenti.
Testimonianze indirette porterebbero al gioco finito male. Qualcuno tra gli amichetti di Alessandro Elisei, il piccolo annegato in un canale di Via Campo Salino a Maccarese, sa la verità, questa è la convinzione delle forze dell’ordine.
Dopo aver ascoltato due adulti per vagliarne la posizione, gli investigatori ora propendono per questa ipotesi. “Alessandro non era da solo” dice la mamma, Simona Righetti. Nel frattempo il pm Alessandra D’Amore attende gli esiti dagli esami dell’autopsia.
Possibile che tutto sia cominciato con un gioco e sia finito in tragedia. “Non escludiamo nessuna ipotesi” è l’unica cosa che trapela dagli agenti del commissariato che nell’ultima settimana hanno riascoltato tutti i testimoni, in special modo due persone, che proprio gli inquirenti non reputano ancora estranee ai fatti.
Le versioni rilasciate dai testimoni infatti, presentano delle discordanze e molte paure, forse proprio per l’accaduto. Entro venerdì la relazione finale del medico legale, Luigi Cipolloni, che determineranno le cause della morte del piccolo Alessandro.