I lavoratori avevano un contratto per poche ore al giorno, ma ne lavoravano fino a 14, per 500 euro al mese.
Colleferro. Nei giorni scorsi i Carabinieri hanno scoperto un sistema di caporalato in un’attività di autolavaggio. Al centro dell’interesse degli uomini dell’Arma, l’attività di un 46enne.
Il titolare è stato denunciato per la mancanza delle condizioni minime di sicurezza sul luogo del lavoro, per la mancanza di formazione dei propri dipendenti e per tenere nascosto un uomo, lavoratore in nero, al quale aveva somministrato un contratto per poche ore di attività ma che nella realtà lavorava fino a 14 ore al giorno per una paga misera. L’attività è stata sospesa.
Nello specifico, l’uomo è gravemente indiziato di aver reiterato la corresponsione di retribuzioni in modo palesemente difforme ai contratti collettivi nazionali/territoriali e comunque sproporzionati rispetto alla quantità e qualità del lavoro prestato, in violazione della normativa che disciplina l’orario di lavoro e in violazione delle norme in materia di sicurezza e igiene nei luoghi di lavoro.
I controlli, svolti dai Carabinieri di Colleferro e dai NAS di Roma hanno riguardato anche altre attività commerciali: sanzionati altri due esercenti, per omessa attuazione del piano Haccp e per carenze igienico-sanitarie. Elevate multe per 20000 euro.
I Carabinieri hanno dispiegato 27 pattuglie e oltre 50 uomini e donne nell’ambito di un piano di controllo straordinario del territorio, anche nei luoghi della movida, in linea con l’azione fortemente voluta dal Prefetto di Roma Lamberto Giannini in seno al Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, finalizzato al contrasto di situazioni di illegalità.