Con l’ottava giornata il Praeneste assaggia anche la terra, nel fortino dello Scalambra Serrone secondo in classifica.
I locali sembrano subito a proprio agio e dipanano azioni con grande precisione, ne beneficia due volte Salvi che grazia per due volte gli ospiti da posizione comunque defilata.
Sono le avvisaglie di un match difficile anche tatticamente, nel quale Lunardini le prova tutte per arginare le geometrie dello Scalambra e al tempo stesso imbastire una giusta transizione offensiva.
Il pallino resta nelle mani dei biancoblu ma l’azione più pericolosa la crea il Praeneste sorretto da Valente, cross perfetto raccolto sul secondo palo da Pinci che stoppa e poi trova il corpo di Damizia, Antonelli prosegue ma la sua girata è di poco alta.
Un lampo che non fa crollare le certezze dei padroni di casa, pericolosi anche su punizione ma la difesa arancio verde sembra resistere, quando a cinque minuti dall’intervallo Cristofari ha troppa libertà di verticalizzare, sponda immediata per Proietto che fulmina Graziani in diagonale.
Prima del duplice fischio altro guizzo ospite con Antonelli a lavorare la palla sul fondo e Pinci che finisce a terra davanti la porta, succede un po’ di tutto poi la sfera viene spazzata.
Nella ripresa la reazione è timida e poco compatta, nei primi frangenti lo Scalambra sfiora il raddoppio cogliendo una traversa con Paladini, la sua punizione dai 25 metri è violenta e si stampa sul montante.
La mole di gioco espressa viene premiata da un lancio lungo su cui Atturo è lesto a controllare ed evitare la marcatura, tutto solo davanti la porta è un gioco da ragazzi firmare il 2-0.
Partita chiusa perché un gol per riaprirla appare lontano, eppure le incertezze difensive, con un pizzico in più di lucidità, avrebbero permesso al Praeneste di produrre ancora occasioni da rete.
In campo dopo l’uscita di Valente viene a mancare il punto di riferimento e le poche idee vengono dalle iniziative personali sulle fasce che trovano rari riscontri in area. Lo Scalambra va ancora vicina alla segnatura ma può gestire comodamente il risultato con un’inerzia che si mantiene costante fino al termine.
Proprio nei minuti di recupero Damizia nega con la punta delle dita il gol della bandiera, apparso vicino sul tiro ravvicinato di Traversi, ma finisce così con un’altra sconfitta sul groppone dei prenestini.