Lo sport contro il razzismo: Jema e Neka italiani d’Africa

Dopo l’appuntamento del 26 novembre, con i due runners Jema e Neka, il 19 dicembre lo sport contro il razzismo farà conoscere ai ragazzi il pugile Leone Jacovacci.

Da sempre sensibile ed in prima linea su temi sociali importanti, dalla legalità alla lotta al razzismo, dall’ambiente allo sport sano, anche quest’anno l’Istituto “G. Pierluigi” ha deciso di impegnarsi per infondere nei ragazzi una buona cultura sportiva, fatta di curiosità verso il mondo e di lealtà verso i valori di una sana competizione.

Proprio per questo, anche per l’anno scolastico 2018-2019 l’istituto prenestino ha aderito a “La corsa di Miguel” e ai seminari, tenuti dal Club Atletico Centrale, sul tema “Lo sport insegnante di storia e di lotta al razzismo” a cui parteciperanno anche le classi dell’Istituto Wojtyla presenti nell’edificio della Pierluigi. Momenti di riflessione importanti, in un momento storico delicato come quello che stiamo vivendo.

Il primo appuntamento si è svolto lo scorso 26 novembre con le classi seconde medie ed il tema, “Lo sport maestro di antirazzismo – Jema e Neka, gli italiani d’Africa”, è stato trattato con estrema sensibilità e professionalità dal giornalista della Gazzetta dello Sport, Giorgio Lo Giudice, uomo di grande cultura, una vera legenda del giornalismo sportivo. Classe 1936, Lo Giudice nella sua carriera ha donato, con una passione ed un amore immensi, la sua penna allo sport ed ai suoi protagonisti.

Presenti all’iniziativa, l’assessore Raoul Mattogno, il presidente dell’Asd Palestrina Running, Antonio Casale, insieme ad alcuni atleti dell’associazione prenestina, che si è reso disponibile a mettere al servizio della scuola la professionalità e la passione dei suoi associati per qualunque tipo di esigenza o richiesta sportiva abbiano bisogno gli alunni. Referente del progetto il prof. Maurizio Pizzi.

Il 26 novembre, attraverso il documentario realizzato da Matteo Valsecchi sui due fratelli etiopi, si è ripercorsa la storia di Jema e Neka Crippa, una storia di integrazione, adozione e sport.

I due ragazzi – l’uno campione europeo under 23 dei 5000 piani nel 2017, nonché due volte campione europeo juniores agli Europei di corsa campestre e bronzo sui 5000 agli Europei juniores di Eskilstuna 2015 e medaglia di bronzo sui 10000 agli Europei di Berlino del 2018.Vanta inoltre un titolo di campione italiano assoluto di corsa campestre ed in carriera ha vinto 14 titoli italiani giovanili (in 6 specialità diverse) su 17 finali disputate;  l’altro campione mondiale juniores di corsa in montagna – sono stati adottati con i 4 fratelli e i 2 cugini da una coppia milanese poi trasferitasi a Tione, un paesino di montagna in provincia di Trento.

Il documentario ha raccontato il loro riscatto con un passato in orfanotrofio, il loro passaggio dalla sofferenza al successo, dall’Etiopia ai campionati del mondo. In questa storia di grande spessore umano e integrazione emerge in particolare la grandezza della figura di papà Roberto che, tra mille sacrifici, porta avanti la famiglia con la forza dell’amore e della solidarietà. Non solo Jema e Neka, ma molti gli esempi riportati da Lo Giudice: le Olimpiadi di Berlino del 1936, la prova di forza del Terzo Reich e le prime epurazioni, Tommie Smith ed il suo pugno alzato, medaglia d’oro ai Giochi Olimpici di Città del Messico 1968, famoso non solo per le sue eccellenti prestazioni sportive, ma anche per il clamoroso gesto di protesta contro la discriminazione razziale durante la cerimonia di premiazione.

Il secondo appuntamento si terrà il 19 dicembre, con le classi terze, e tratterà il tema “Lo sport maestro di antirazzismo – Leone Jacovacci, pugile nero e italiano”.

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