Nella puntata di sabato di Zeroinonda, il sindaco Gianpaolo Nardi ha parlato anche del problema liste fantasma nei comuni sotto i 1000 abitanti. La replica dell’Italia dei Diritti

Dalla lista “Italia dei Diritti” riceviamo una lunga nota a firma Carlo Spinelli.

Ad innescare la polemica – scrive Carlo Spinelli, segretario provinciale dell’Italia dei Diritti – è il sindaco Nardi che, già in passato, si era fatto portavoce di quella frangia di sindaci che vorrebbero le sottoscrizioni delle liste dei candidati anche nei comuni sotto i 1000 abitanti. Anche se Nardi non fa il nostro nome ci siamo sentiti chiamati in causa e rispondiamo ad affermazioni sbagliate”.

Sfida social: il nostro partito ha più follower di Gianpaolo Nardi

Non esiste vuoto normativo – precisa Spinelli – visto che una norma che regola la presentazione delle liste nei piccoli comuni esiste e dice che si possono presentare liste senza raccogliere le firme. Si parla poi di liste composte solo da forze dell’ordine, con l’unico interesse di usufruire dell’aspettativa speciale di trenta giorni che spetta loro, ma questo non ci riguarda, mentre siamo chiamati in causa quando parla di partitini: vorrei dire al sindaco Nardi che il movimento Italia dei Diritti, sta diventando una realtà che cresce e che è presieduta da un giornalista, il signor Antonello De Pierro (su IG è l’uomo degli auguri) che ricopre la 47° posizione nella pagina dei politici italiani più seguiti con oltre 280 mila followers mentre Nardi ne ha poco più di 2500. Certo, paragonati al suo PD, siamo una formichina ma se mettiamo a confronto la popolarità e il seguito di Nardi con la popolarità e il seguito di De Pierro chi è la formichina?”.

Non ci interessa eleggere consiglieri ma denunciare le storture

A noi non interessa più di tanto eleggere consiglieri comunali, anche se dall’interno possiamo controllare meglio chi amministra la cosa pubblica, ma con la figura dei consiglieri ombra riusciamo a scovare e a denunciare le storture amministrative, facendo molto rumore e portando all’attenzione dell’opinione pubblica e degli enti superiori l’incapacità amministrativa di alcuni sindaci”.

La critica di Spinelli ai giornalisti di Zero in onda

Tornando all’intervista radiofonica – prosegue Spinelli di Italia dei diritti – vorrei segnalare il comportamento dei giornalisti che hanno sostenuto che le liste composte da militari sono liste truffa, cosa che potrebbe assomigliare tanto a un’accusa di truffare lo Stato da parte di chi, come operatore delle forze dell’ordine, si candida a consigliere comunale facendo valere il proprio diritto all’elettorato passivo. Inoltre, sempre questi giornalisti, si sono permessi di consigliare al sindaco Nardi di presentare una seconda lista, in modo che possa prendere anche i tre consiglieri di minoranza e tenere fuori possibili rompiscatole. Vorrei dire a questi signori che, così facendo, si mina la democrazia prospettando a Castel San Pietro Romano un futuro monocratico con un solo uomo a decidere le sorti di un paese. La democrazia si basa sul contraddittorio e sull’espressione di più pensieri e avere in un consiglio comunale dieci consiglieri che votano sempre si, qualunque cosa il sindaco proponga, che non esprimono le proprie idee anche se contrapposte a quelle della maggioranza e che non danno soluzioni alternative a quelle proposte dal sindaco, è quanto di più antidemocratico possa esistere”.

La nostra presenza è espressione del voto popolare

La nostra presenza nei consigli comunali, espressione del voto popolare sia pure in percentuale minore, vuole rappresentare tutti quei cittadini che la vedono in maniera diversa da chi vince le elezioni. Chiedere per conferma a quei sindaci dove siamo presenti in consiglio che, grazie ai nostri interventi, hanno adottato un comportamento più consono a una carica istituzionale”.

Sui 30 giorni di aspettativa abbiamo un’idea ma non la diciamo

Per ciò che riguarda l’aspettativa di trenta giorni degli operatori delle forze dell’ordine, noi una nostra idea l’abbiamo e più volte è stata espressa e continueremo a farlo ma in separata sede”.

LA REPLICA DEL DIRETTORE MASSIMO SBARDELLA

La norma dei “congedi ai candidati militari” esiste ma crea due criticità

Caro Spinelli, poiché uno degli intervistatori in radio era il sottoscritto (insieme a Matteo Palamidesse) replico alla sua lunga (e, a tratti, confusa) nota perché, contrariamente a quanto lei sostiene, conosco bene l’argomento e so che esiste una legge che regola questa cosa. Poiché la Costituzione me lo consente, credo però di poter criticare questa norma sotto diversi aspetti. Il primo è perché crea discriminazione tra lavoratori: perché mai un militare può fruire di 30 giorni di aspettativa retribuita mentre un medico o un operaio o un impiegato no? La seconda questione, molto seria e dibattuta da anni a vari livelli, è legata al fatto che queste liste, spesso con gli stessi nomi candidati, vagano da nord a sud per candidarsi ovunque ci sia un’elezione non credo perché, come lei afferma, vogliono vigilare o fare il bene di quella comunità (che non conoscono nemmeno) bensì, potremmo pensare, soprattutto per avere i 30 giorni di aspettativa.

L’incredibile caso di Carbone: sindaco eletto con lista fantasma, si dimette subito

Una conferma, ad esempio, arriva da Carbone, piccolo paesino della Basilicata dove un poliziotto di Messina, in servizio a Reggio Calabria, si è candidato con la sua lista (la stessa presentata in altri comuni) ritrovandosi ad essere eletto sindaco, vista la concomitante esclusione per un vizio di forma della lista del vero candidato sindaco. Il poliziotto, che di governare non aveva nessuna voglia, si è subito dimesso, costringendo quel piccolo comune ad un anno di commissariamento. E’ questo che lei intende quando parla di bene di una comunità? Si tratta solo di un eclatante, di cui si è occupata anche Striscia la notizia (guarda il simpatico servizio), che però rende l’idea di quello che può accadere con queste liste fantasma.

Quei 30 giorni sono una tentazione che non fa il bene delle comunità

Dire che la norma esiste, quindi, non significa che sia fatta bene o non presenti delle falle. Io penso, e come me molti sindaci di piccoli comuni che hanno a cuore le proprie comunità (come Gianpaolo Nardi, appunto) che la legge andrebbe rivista, magari togliendo l’attrattiva dei 30 giorni a casa che potrebbe far gola a chi della vita politica e amministrativa non interessa nulla.

Ben venga una seconda lista locale se evita di eleggere consiglieri con zero voti

Relativamente alla battuta rivolta al sindaco Nardi, di suggerire a qualcuno del paese di fare una seconda lista, non capisco perché lei la consideri un fatto così grave in quanto, sempre secondo la legge e sempre sulla base della democrazia, sarebbero poi i cittadini a votare per scegliersi il sindaco e i consiglieri di maggioranza e minoranza. Come dice lei: vince chi è espressione del voto popolare, magari non più con zero voti! (come è capitato proprio a Castel San Pietro Romano nel 2019).

Italia dei diritti senza militari in lista ma non dice cosa ne pensa

Concludo chiedendomi perché mai sia l’Italia dei Diritti a scriverci per difendere questa anomalia tutta italiana se, come lei afferma, voi non appartenete a quella categoria di liste fantasma e inesistenti ma, grazie ad un leader con ampio seguito sui social, vi piazzate tra i politici più seguiti d’Italia. Trovo anche curioso, però, che dopo aver scritto un testo lunghissimo su una questione che prende spunto dai 30 giorni di congedo elettorale, alla fine eviti di dirci la sua proprio su questo tema, nodo centrale di tutta la storia.

Massimo Sbardella

Al riguardo vi consiglio la lettura di:

Non si parla abbastanza dello scandalo delle liste piene di militari alle elezioni comunali

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