Grotte Celoni, cittadini vincono al TAR contro la speculazione edilizia

Il TAR  del Lazio ha accolto il ricorso di comitati e associazioni di quartiere annullando le delibere comunali n.2 del 14 gennaio 2010 e n.14 del 21 febbraio 2011, riguardo la densificazione del Piano di zona edilizio Grotte Celoni.

Il piano edile avrebbe comportato 1200 appartamenti, 2000 posti auto e altri 4000 abitanti. Perciò i cittadini si sono fatti sentire, sapevano che costruire non serviva e che si trattava solo di speculazione edilizia:

“Quando, come Comitati di Quartiere, siamo partiti per questa battaglia eravamo consci che battere a Roma il partito del mattone e della speculazione edilizia, altamente fidelizzato alla politica, era un’impresa ardua, al limite del proibitivo.” Hanno spiegato tre tra i cittadini più impegnati, Virgilio Consoli, Fulvio Magnani e Maurizio Russo.

I cittadini, assistiti dallo studio legale Orrick e dall’avvocato Quattrini, hanno lottato contro la costruzione di nuove cubature e cemento che avrebbe soffocato il posto. Zona dove, sostengono gli abitanti, “non esistono servizi pubblici, scuole o centri culturali. Il Piano non avrebbe fatto altro che far cadere il VI Municipio di Roma nel baratro”.

Abitanti che accusano i loro rappresentanti: “Ci siamo trovati contro l’ostilità, spesso la derisione supponenza dei rappresentati comunali e municipali di maggioranza delle giunte di Alemanno e Marino, l’aperta contrapposizione degli assessori all’urbanistica Corsini e Caudo, che mai e poi mai hanno prospettato uno spiraglio di soluzione”.

Il TAR ha annunciato la sentenza, sottolineando che “qualsiasi piano di zona non è solo un mero intervento edilizio ma è al contempo programmazione del territorio e delle opere. Non è stato riscontrato nessuno studio da parte del Comune od altri enti, che giustificasse tale fabbisogno abitativo ed un incremento così vistoso della volumetria residenziale”.

Nella sentenza si legge: “La disamina della documentazione prodotta agli atti conduce necessariamente ad escludere che tali modificazioni siano state apportate nel pieno rispetto dei principi che presidiano la materia degli interventi di edilizia economico-popolare e, ancora, in esito ad un’istruttoria compiuta ed esaustiva, con connessa rappresentazione, nel corpo dei provvedimenti impugnativi, dei presupposti di fatto posti alla base delle decisioni adottate”.

Concludono gli abitanti soddisfatti, “Ebbene, nonostante tutto, ce l’abbiamo fatta solo con l’aiuto dei cittadini più attivi e coscienti e delle figure istituzionali di opposizione. La vittoria è tutta nostra, dei CdQ e dei cittadini che vedono finalmente allontanarsi il pericolo dell’ennesima speculazione selvaggia nel VI Municipio di Roma”.

 

 

 

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