Sabato alle 10 in cattedrale, a Palestrina, il Monsignore festeggia il traguardo dei 60 anni di sacerdozio con tutti coloro per cui è un guida da decenni

di Massimiliano Rosicarelli

Palestrina. Il sessantesimo anniversario di ordinazione sacerdotale, o giubileo d’oro sacerdotale, è un’importante ricorrenza per un sacerdote perché rappresenta il momento per riflettere sul ministero svolto e ringraziare per il cammino percorso. Il sacerdote che celebra questo anniversario può guardare indietro con gioia e gratitudine, la stessa che la Diocesi di Palestrina è pronta a regalare sabato mattina (28 giugno) alle ore 10, nella Cattedrale di S.Agapito Martire, a Don Antonio Sbardella.

Quando dici Don Antonio, pensi inevitabilmente a Palestrina e a Genazzano, dove ha prestato servizio sacerdotale per tanti anni. A Palestrina ancora oggi è una figura decisamente importante, nella sua S.Agapito, dove ogni mattina celebra messa alle ore 10 e “orbita con occhi vispi“ nella chiesa prenestina con forza e tenacia prodigandosi di consigli e intuizioni a fedeli, giovani e sacerdoti.

Un affetto imparagonabile per Monsignor Sbardella, Canonico della Cattedrale, don Antonio è stato vicario generale della Diocesi di Palestrina, parroco della cattedrale e della parrocchia di Gesù Redentore a Palestrina con una lunga, e importante, parentesi alla Madonna del Buon Consiglio di Genazzano

“E’ bello rendere grazie al Signore” – sono queste le prime dichiarazioni del Sacerdote che, a Palestrina, ha una considerazione univoca tra le Istituzioni e nella stessa Diocesi, col Vescovo e il Capitolo della Cattedrale che sabato celebreranno tale evento.

“Prego il Signore per questa importante tappa, raggiunta nonostante le difficoltà”, sottolinea don Antonio, ringraziando Dio dei benefici avuti e per quanto lo attende ancora, nel bene e anche nella sofferenza, invocando l’aiuto di Dio per affrontare tutte le difficoltà. “Chiunque, – aggiunge il sacerdote- grandi e piccoli, guardando alla propria vita possono trovare motivi per ringraziare Dio, soprattutto per la gioia del cuore e chiedo ai fedeli di pregare per me e continuare a ringraziare Dio insieme a me”.

Al Monsignore prenestino va la nostra profonda gratitudine e il nostro encomio per  una lunga storia di spiritualità e condivisione delle sue copiose proposte ispirate al Vangelo e frutto della feconda impegnata attività pastorale. Uomo di fede, ci accompagna nei nostri momenti felici: battesimi, comunioni, cresime, matrimoni e anche nei nostri momenti tristi (funerali, malattia, sofferenze fisiche e morali) portando conforto e vicinanza spirituale. Ha orientato le nostre famiglie ad una spiritualità cristiana, ha consegnato gli impulsi necessari per costruire nella fratellanza la propria identità migliore e migliorativa per la nostra comunità e per la nostra società cui viviamo, i suoi conforti educativi hanno sempre mostrato la strada migliore da percorrere. Per Palestrina è lui l’Unto del Signore. A gran voce noi lo ringraziamo, con stima e rispetto, facciamo coro per riconoscere la sua instancabile, energica e amorevole azione pastorale.

Le foto in galleria le abbiamo selezionate insieme a Mauro Braghese che, particolarmente commosso, ci sintetizza quel Don Antonio anni ’70 (diventato poi ‘Zio Don Antonio’) che lo ritraggono con tutta la famiglia e con i ragazzi di quegli anni.

“Di Don Antonio che da ragazzino mi ha cresciuto in cattedrale – afferma Mauro Braghese – ricordo con piacere il modo di rapportarsi con tutti i ragazzi e di saperli far sentire importanti allo stesso modo. Ricordo le serate d’estate passate a giocare a scrocchiabicchierino, tra il seminario e la piazza, e ricordo i primi campeggi estivi che sono stati per me motivo di crescita. Un bel giorno, poi, è diventato “Zio” Don Antonio e da allora ho conosciuto non solo il Don ma anche l’uomo, con più pregi ancora di quelli che conoscevo. E’ stato è e sarà un punto di riferimento importante per Palestrina”.

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