Albano Laziale, 18 aziende e 43 milioni di euro confiscati alla criminalità

I finanzieri del Comando provinciale di Roma hanno confiscato 18 aziende, beni per 43 milioni di euro. 5 indagati, tre agli arresti domiciliari.

“Il sistema architettato dal gruppo prevedeva di mettere in liquidazione, di volta in volta, una delle cooperative, in modo che i contratti attribuiti a tale soggetto giuridico, in fase di estinzione, venissero trasferiti ad un nuovo soggetto giuridico, tanto che, se non fosse intervenuto, provvidenzialmente, il sequestro di prevenzione disposto nell’ambito del presente procedimento, verosimilmente l’intero marchingegno sarebbe andato a buon fine senza che ne rimanesse traccia… l’intero meccanismo permetteva al gruppo di non versare (come in effetti non ha mai versato) imposte allo Stato” – afferma il Giudice della Prevenzione.

Il gruppo criminale riusciva ad ottenere ingenti somme di denaro dallo spaccio di sostanze stupefacenti, utilizzandole poi per la costituzione di molte società operanti in più campi economici.

Gli accertamenti patrimoniali sviluppati dagli specialisti del Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata del Nucleo Polizia Tributaria di Roma, coordinati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Velletri, hanno permesso di ricostruire tutto il marchingegno messo in atto e la fitta rete di interessi in atto, in particolare modo ad Albano Laziale e Genzano.

In particolare sono stati sequestrati: 9 unità immobiliari, 8 automobili, 27 rapporti finanziari per un valore complessivo di € 43.566.156,00.

Per cinque di loro è scattata l’applicazione della misura di prevenzione della sorveglianza speciale di Pubblica Sicurezza, per tre gli arresti domiciliari.

 

Pubblicato da Matteo Palamidesse

Vicedirettore di Numerozero, giornalista dal 2006 con la grande passione per la fotografia. Metà casa in Italia, metà in Etiopia. Divide la sua vita tra lavoro, famiglia ed amici (pochi ma buoni).