Denuncia pubblica del capogruppo Pd, apostrofato mentre passeggia con il compagno. Dopo la gara di solidarietà, il pensiero del direttore Ufficio anti discriminazione della presidenza del Consiglio dei Ministri.
di Karen Leonardi
Offese omofobe contro Andrea Croce, capogruppo Pd al comune di Rocca di Papa. A prenderlo di mira una donna. “E’ un piacere – denuncia Croce sui social a commento di quanto accaduto – camminare con il proprio compagno nella piazza del mio paese e sentirmi urlare ‘frocione’. Per fortuna è stata una negazionista no vax, capace solo di insultare. Viva i gay, i vaccini e l’educazione“.
Nei confronti del giovane amministratore sono arrivati messaggi di solidarietà non solo di amici e conoscenti, ma anche dai sindaci, consiglieri, e parlamentari di ogni colore politico. Purtroppo al coro è mancata la voce della sindaca di Rocca di Papa, Veronica Cimino.
“Mi è dispiaciuto moltissimo che non si sia fatta viva, nemmeno con una chiamata privata, ma per fortuna Rocca di Papa è una comunità meravigliosa”. “Se ci fosse stata una legge sul reato di omofobia oggi mi sarei potuto difendere davanti ad un Tribunale”.
La posizione di Trianda Lukarelis, coordinatore dell’ Ufficio Antidiscriminazioni Razziali della Presidenza del Consiglio dei Ministri
“Il vuoto normativo ha sempre infiammato il dibattito sulla necessità di un baluardo legislativo a tutela e protezione delle caratteristiche personali di un individuo, in particolare sulla possibilità di sanzionare offese e insulti contro l’orientamento sessuale e l’identità di genere di una persona. A mettere l’Italia, dove, a parte qualche risoluzione del Parlamento europeo, al momento l’unica legge contro le discriminazioni religiose, di razza ed etnia è quella “Mancino” (risalente ad oltre venti anni fa) al passo di altri Paesi è il nuovo testo in esame al Parlamento”.
Lo spiega Trianda Loukarelis, l’italo greco da due anni a capo dell’UNAR, l’Ufficio antidiscriminazioni razziali della presidenza del Consiglio dei Ministri, la struttura nata per garantire parità di trattamento contro ogni forma di disuguaglianza.
“E’ stata approvata pochi mesi fa alla Camera – spiega Loukarelis – la proposta di legge Zan, per perseguire il reato di istigazione all’odio e alla violenza contro le persone Lgbt. Il suo passaggio al Senato deve essere ancora calendarizzato, ma si tratta senz’altro di un intervento legislativo che farà la differenza in materia di protezione dei diritti e che è atteso da tempo per garantire il pieno rispetto contro ogni forma di discriminazione”. Il Testo, che ha avuto l’ok della Camera, introduce nuovi reati, prevede l’assistenza di centri ad hoc per le vittime ed istituisce una giornata nazionale contro la discriminazione e prevede delle giornate anche nelle scuole”.
Nota della redazione:
Oggi, su un quotidiano, la sindaca Veronica Cimino afferma di essere “molto amareggiata per le critiche ricevute dal consigliere Croce” in quanto, precisa, in questi giorni è stata in ospedale per un intervento chirurgico. Guardando sui social si nota che, all’indomani dell’insulto omofobo, sul proprio profilo ha pubblicato un lungo post sulla situazione Covid, senza spendere una parola di solidarietà nei confronti di Croce. Scelta legittima, che non intendiamo discutere, che però andrebbe difesa e non rinnegata.